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Salvare il mondo si può, iniziamo a pulire le città: la lezione dei piccoli siracusani Karol e Denise

I due tredicenni hanno deciso di sottrarre qualche ora del proprio tempo allo studio e allo svago per fare volontariato civico e tenere pulite alcune strade e vie della Borgata, quartiere dove risiedono

(18 marzo 2019)

Armati di scope, guanti, sacchi e palette hanno dedicato un intero pomeriggio della scorsa settimana a pulire il loro quartiere, separando meticolosamente i rifiuti recuperati per strada in appositi sacchetti e apponendo dei biglietti per indicare ai concittadini come conferire correttamente e non sporcare la città. Un gesto lodevole, che dimostra grande senso di maturità civica da parte di alcuni cittadini, ma ad indossare guanti e ad armarsi di scope e sacchetti, in realtà, sono stati due tredicenni siracusani, Karol e Denise, che hanno deciso di sottrarre qualche ora del proprio tempo allo studio e allo svago per fare volontariato civico e tenere pulite alcune strade e vie della Borgata, quartiere dove risiedono.

Proprio quando il pianeta sembrava aver imboccato una strada senza ritorno, ecco il risvegliarsi di una coscienza ambientalista collettiva proprio nei più giovani, la nostra unica speranza per il futuro. Stanno gridando aiuto nelle piazze, tanto reali quanto virtuali, lanciando l’hashtag #strikeforclimate e la nuova sfida social #trashchallenge. Una bella lezione sulla cultura e il rispetto del bene comune per grandi e piccini che, a quanto pare, i due piccoli attivisti siracusani coltivano da tempo in famiglia.

“Tutto nasce dal fatto che io e mia figlia aspettavamo che iniziasse la raccolta differenziata nel nostro quartiere, per potere finalmente evitare sprechi e tenere più pulito l’ambiente, – racconta orgogliosamente Samanta Violante, mamma della giovane Denise. “Ne parlavamo spesso in famiglia, e quando è iniziata la differenziata non ci ha trovate impreparate. Ci siamo attivate subito per farla funzionare. Pochi giorni fa, poi, mia figlia è tornata da scuola dicendomi che dell’argomento se ne era parlato in classe e che, insieme ad un compagno, avevano voglia di cominciare a mettere in pratica quanto spiegato a scuola. A quel punto non potevo che acconsentire”. I due piccoli pulizieri hanno lavorato per tre lunghe ore, ripulendo il quartiere da ogni sorta di rifiuto e apponendo una serie di cartelli per “bacchettare” i trasgressori. “Hanno spazzato e raccolto di tutto, – racconta ancora Samanta – rifiuti che, però, non potendo essere conferiti subito in discarica, mi hanno portato a casa e pian piano smaltirò nei prossimi giorni. Ma la cosa non finisce qui, perché ai ragazzi è piaciuto così tanto ripulire il quartiere – continua Samanta – che è nata l’idea di coinvolgere anche tutta la classe di mia figlia, cosa che speriamo di fare al più presto con l’aiuto di insegnanti e genitori, pure delle altre classi”.

Una bella dimostrazione di sensibilità quella dei due giovanissimi siracusani che, venerdì mattina, è stata seguita, sempre in città, dalla bella manifestazione che ha portato in piazza e per le strade migliaia di studenti, al grido di “Fridays for Future”, il claim lanciato e promosso da un’altra giovane attivista, questa volta svedese, ossia la sedicenne Greta Thunberg, che, con un piccolo gesto, (è rimasta seduta davanti al parlamento del suo Paese ogni venerdì durante l’orario scolastico con il cartello Skolstrejk för klimatet – Sciopero della scuola per il clima, per chiedere al governo svedese di ridurre le emissioni di anidride carbonica come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico) è riuscita nella grande impresa di sensibilizzare l’opinione pubblica. Dallo scorso anno, il messaggio di Greta è diventato virale e venerdì mattina anche migliaia di studenti e cittadini siracusani sono scesi in piazza per manifestare la loro volontà di salvare il pianeta.

Ci saranno riusciti ? Magari non oggi o l’anno prossimo, ma quel che importa è che quanto accaduto in questi ultimi due giorni in città è un segno che ci incoraggia ad immaginare un futuro migliore grazie ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. Molto spesso si dice che una piccola noce non fa rumore all’interno di un grande sacco, spesso pieno di tante altre cose, ma a quanto pare mamma Samanta e la giovane Denise con le loro buone pratiche, e gli studenti e i cittadini siracusani riunitisi al Tempio di Apollo per il “Fridays for Future”, ci dimostrano che anche le iniziative di pochi possono diventare quell’insieme di mattoni che contribuiranno a costruire un mondo migliore, decisamente più pulito e più sano per le donne e gli uomini di domani.

Nadia Germano Bramante

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