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Questo inferno è un paradiso per gli occhi: che spettacolo alle Cave Gonfalone!

Sono tornati Paolo e Francesca, il Conte Ugolino, Ulisse e le anime dannate. Dalle pagine della Divina Commedia alle latomie di Ragusa, che quest’anno sono il suggestivo scenario scelto dal regista Giovanni Anfuso

(24 maggio 2019)

Sono tornati Paolo e Francesca, il Conte Ugolino, Ulisse e le anime dannate. Dalle pagine della Divina Commedia alle Cave Gonfalone di Ragusa, che quest’anno, dopo i numeri record fatti registrare alle Gole dell’Alcantara e nell’ex chiesa di Santa Caterina a Noto, sono il suggestivo scenario scelto dal regista, Giovanni Anfuso, per incastonarvi il dramma eterno dei personaggi nati dalla penna del Sommo Poeta e conseguenza di una vita trascorsa tra vizi e peccato. “Queste cave – ha commentato ieri sera, al termine dell’anteprima del nuovo spettacolo – sembrano proprio essere state create dalla natura per accogliere i dannati. E’ una location che sicuramente valorizza molto l’uomo, che alle gole, troppo grandi e dispersive, si perdeva un po’, perché era la bellezza del posto a farla da padrona. Invece questo luogo, pur essendo suggestivo ed evocativo allo stesso modo, valorizza l’azione dell’attore e lo mette al centro, e questo conferisce una forza maggiore alla parola di Dante”.

Buona la prima, dunque! Anzi, l’anteprima, e già stamattina si ricomincia a provare, in vista del debutto ufficiale di stasera e delle rappresentazioni in programma per tutto il week end, con tre repliche ogni sera ( 20.30, 21.30, 22.30) nel ventre di queste latomie che si aprono nelle viscere della terra ragusana e che finalmente si stanno recuperando e rendendo fruibili. Le insenature nella roccia, perfettamente sottolineate dal gioco di luci di Davide La Colla, valorizzano l’acustica e le musiche di Nello Toscano e per 45 minuti lo spettatore si sente avvolto, sopraffatto, quasi travolto.

Del resto, attori e ballerini sono lì a pochi metri, non c’è il fiume delle gole a separarli dal pubblico e l’impressione, in alcuni punti dello spettacolo, è che possano scendere per trascinare lo spettatore tra le fiamme. “Squadra che vince non si cambia, ed infatti, rispetto alle precedenti edizioni, – spiega Giovanni Anfusoè cambiato davvero poco. Abbiamo solo un nuovo Ulisse, interpretato da Luciano Fioretto, per il resto ci sono sempre Liliana Randi nei panni della narratrice, Davide Sbrogiò come Conte Ugolino, Angelo D’Agosta è Dante, Ivan Giambirtone è Virgilio, Giovanna Mangiù nel doppio ruolo di Francesca Da Rimini e del Messo dal Cielo, Corrado Drago in quelli di Caronte e del turista. Con loro ci sono gli artisti del fuoco Salvatore Scandura, Sara Iuculano e Carla Cangemi e i nostri dannati sono 10 danzatori bravissimi che abbiamo selezionato attraverso un bando pubblico in collaborazione con il MASD di Ragusa, e sono tutti del posto: Diletta Capodicasa, Adriana e Arianna Ferrera, Michael Giannì, Diego La Rosa, Sara Licitra, Lorena Nastasi, Mariaelena Pellegrino, Chiara Pistritto e Alessandra Puntillo”.

Tutti, ieri sera, ci hanno messo il cuore e gli applausi finali sono stati il giusto riconoscimento. Difficile trovare difetti a questa rappresentazione, ma Anfuso non è dello stesso avviso: “Un regista vede solo ciò che non funziona, se è onesto e innamorato del suo lavoro ha sempre un nuovo obiettivo da raggiungere quindi, prima di tornare in scena, sarà rimesso in prova per alzare l’asticella, perfezionarlo e renderlo sempre più fresco e nuovo. Sono molto contento – ha aggiunto – perché ho visto una performance fatta con grande partecipazione e immensa grinta da parte di tutti, e questo mi ha riempito di gioia e ripagato della tantissima fatica che questo luogo richiede”.

Al momento le serate in programma sono cinque e molte sono già sold out (biglietti su Boxoffice Sicilia)ma Ragusa sicuramente merita di più. “Speriamo di chiudere con 2200 presenze – annuncia il regista – che non sono poche, perché questo territorio a livello teatrale non è ‘fertilizzato’ da tanto tempo. Manca un vero teatro e se ne avverte la mancanza, bisogna fare un investimento importante nella cultura. Quindi onore a chi si è speso e continua a spendersi per il teatro impegnato”.

Un unico consiglio agli spettatori: copritevi bene! All’inferno, in fondo, non fa così caldo…

Valentina Frasca

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