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Lorenzo Licitra, il nuovo singolo e il dopo X Factor: “Se c’è di mezzo il cuore, devi scendere in campo!”

Il trasferimento a Milano, i concerti in giro per il mondo, l'impegno sociale e adesso il singolo che annuncia il nuovo album. Il tenore ragusano si confessa a Ialmo, a pochi giorni dall'uscita di "Sai che ti ho pensato sempre"

(22 maggio 2019)

Era una sera di dicembre del 2017 quando la vita del ragusano Lorenzo Licitra, classe 1992, è cambiata di colpo, stravolta dalla vittoria al talent dei talent: X Factor. Lorenzo, col suo talento e la voce da tenore che ne avevano fatto una bandiera del bel canto in Italia e nel mondo già prima dello show che l’ha consacrato e reso noto al grande pubblico, grazie alle direttive di Mara Maionchi, puntata dopo puntata, si è costruito il suo personaggio e ritagliato la sua affezionata fetta di ammiratori, crescendo e maturando e “contaminando” il suo stile con sonorità decisamente pop, necessarie per far breccia soprattutto nel cuore dei più giovani. Una vittoria quasi a sorpresa, i favoriti di quella edizione erano senza dubbio i Maneskin, a seguito della quale di lui si erano un po’ perse le tracce, se si esclude la pubblicazione del singolo “In the name of love”, che è stato in classifica 4 settimane raggiungendo il 24esimo posto e il milione di stream su Spotify.

In realtà, di cose Lorenzo ne ha fatte davvero tante e a chi lo dava per spacciato risponde ora con il nuovo singolo “Sai che ti ho pensato sempre” per Sony Music e un album sul quale, al momento, non può rivelare nulla, ma che “è in fase di lavorazione”. Il brano è prodotto da Ioska Versari, con la collaborazione di Enrico Brun e Fabrizio Ferraguzzo, e scritto da Marco Guazzone e Alessandra Flora. “Questa canzone è il frutto del lavoro di un team che sono riuscito a mettere su all’inizio di quest’anno insieme alla mia manager Nicoletta Mantovani – racconta Lorenzo a Ialmo – e fatto di persone come Ioska che hanno creduto in me sin dai tempi di X Factor, che abbiamo fatto insieme. Per descriverlo, più volte negli ultimi giorni ho usato la similitudine del vestito, ed è proprio così: abbiamo creato un abito adatto a me, non solo una canzone carina e vendibile. Il lavoro di squadra, alla fine, premia sempre”. 

Nel frattempo c’è stata l’avventura al cinema come doppiatore nel film d’animazione “Smallfoot – Il mio amico delle nevi”, ha cantato all’Ufficio delle Nazioni Unite di New York con l’Associazione Diplomatici in occasione del Change The World Model United Nation, alla presenza dell’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, si è esibito all’Arena di Verona per i Wind Music Award e pochi giorni fa, il 13 maggio, ha intonato in mondovisione l’inno di Mameli per la finale di Tim Cup Lazio – Atalanta. 

Lorenzo, è passato un anno e mezzo dalla vittoria a X Factor 2017: che ricordo conservi di quell’incredibile serata?

Ad oggi, nonostante sia passato del tempo, faccio ancora fatica a pensare a quella sera e a ricordare quello che è successo. E’ come se non fosse accaduto a me, ho l’immagine di questo forum gremito di gente che urlava, e mi tornano in mente la tenacia e la forza che ho sfoderato per far vedere a tutti quello di cui ero realmente capace. Non partivo favorito e ho dovuto fare faticare il doppio per arrivare alla vittoria, ma sono state emozioni così tanto belle e intense che è quasi come se fosse stato un film. 

Com’è cambiato il tuo stile musicale dopo il talent?

Non molto, si è evoluto e ho fatto più spazio al pop, ma i miei viaggi e le esperienze fatte all’estero nell’ultimo anno e mezzo mi hanno fatto capire che il bel canto, comunque, è sempre amatissimo e le mie due anime, dunque, continuano a convivere.

E la tua vita, invece, com’è cambiata? Tanto per cominciare ti sei trasferito…

Si, sono andato a vivere a Milano praticamente subito dopo, da qui è più facile gestire tutto e posso dire che questa città mi ha adottato. La mia vita è cambiata davvero tanto, la mattina successiva mi sono guardato allo specchio e ho pensato “ok, abbiamo vinto, e adesso che succede?”. Il talent mi ha dato tanta visibilità e tanta popolarità, e gestire tutto questo è stato il primo obiettivo. Ho iniziato a collaborare con artisti, musicisti e professionisti di altissimo livello che prima sarebbe stato quasi impossibile incontrare e da lì è stata una crescita continua, avvenuta parallelamente alla ricerca del team giusto e delle persone giuste. A Ragusa torno appena posso, anche solo per rifugiarmi al mare e rigenerarmi. La Sicilia è il sapore di casa, gli affetti, passeggiare col mio cane, fare tutto quello che facevo prima e che mi mancano molto.

Parliamo di “Sai che ti ho pensato sempre”. Hai detto che “racconta la forza e la tenacia che serve per non doversi mai abbattersi dopo una sconfitta”. Come nasce?

La canzone viene fuori dall’esigenza di tornare a dire qualcosa di importante, dopo quest’anno in cui molti hanno pensato che mi fossi addirittura già ritirato. In realtà non è così, mi sono dedicato nuovamente alla carriera concertistica, che richiedeva tanto impegno, e anche a quella discografica, che ha richiesto mesi di lavoro e di studio. Con questo brano ho voluto trovare un senso a tutto quello che mi è successo, volevo un pezzo che parlasse di me e della speranza, con parole nelle quali la gente possa rivedersi, soprattutto chi sta attraversando un periodo non bello. Vorrei fargli capire che un modo per uscirne c’è sempre.

Ma anche tu hai attraversato un periodo non bello? 

Non proprio, ma all’esterno il fatto che subito dopo la vittoria a X Factor io non abbia pubblicato album è stato interpretato come una sconfitta. In realtà, ed è quello che voglio dire con questa canzone, non ho vinto ma ho giocato, sono sempre stato qui. 

In effetti qualche critico ti ha proprio stroncato, dicendo che sei bravo e preparato, ma che non è più il tempo del bel canto all’italiana, e quindi neanche il tuo. Come replichi?

Le critiche sono sempre costruttive, ma se non è più tempo per chi ancora riesce a cantare allora la musica in quale direzione sta andando? Verso chi utilizza gli strumenti per modificare la voce? Verso i suoni elettronici? Se questa è la risposta, allora forse in Italia c’è un problema che all’estero, invece, non c’è. La musica per me è emozione, bel canto, sensazioni positive, non un agglomerato di cose che per forza devono funzionare e devono vendere, le classifiche non sono la musica.

Attualmente sei anche molto impegnato nel sociale, sei il volto della campagna del 5×1000 con Il Piccolo Principe Onlus…

Conosco l’associazione e la presidente, Melania Firrito, da 10 anni, grazie ad alcuni concerti il cui ricavato andava a loro. Sono entrato in contatto con questa meravigliosa realtà e i loro splendidi bimbi, e quest’anno Melania mi ha chiamato per chiedermi di metterci direttamente la faccia. Ho abbracciato questo progetto con grande emozione, e durante le giornate trascorse insieme è stato come se non ci fosse nessun altro, anche se c’erano decine di giornalisti e fotografi eravamo soli. L’associazione e i bambini mi hanno dato tantissimo e credo fermamente che la musica e qualsiasi altra forma d’arte possano essere davvero un mezzo per aiutare chi è in difficoltà: quando c’è di mezzo il cuore, si deve scendere in campo, sempre.

Bellissimo messaggio. E adesso, tornando alla musica, cosa ti aspetti da questo brano e quali progetti hai per il futuro?

Ci saranno altri singoli, mi piacerebbe che la genti tornasse a ricordarsi di cosa è successo un anno e mezzo fa e si appassionasse al mio stile legato al bel canto con uno sguardo sul versante pop. Sull’album non posso ancora dire nulla, ma è in lavorazione.

Ti vedremo a Sanremo?

Speriamo! Ancora è presto per dirlo, ma mi piacerebbe molto salire su quel palco…

Valentina Frasca

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