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Formagiovani: a Burgio un progetto estivo dedicato agli studenti modello

Quest’anno sono stati scelti 18 ragazzi con 10 in pagella. Suddivisi in due gruppi, opereranno fino al 30 agosto in un posto a scelta tra Comune, comando dei vigili urbani, parco giochi, MUCEB, chiese e mostra Grand Tour e percepiranno 150 euro

(11 luglio 2019)

Nell’intervista di tre settimane fa, il sindaco di Burgio Francesco Matinella ha parlato di iniziative rivolte ai giovani burgitani: tra queste, il “Progetto Formagiovani” caratterizza le estati dei ragazzi del piccolo centro agrigentino ormai da qualche anno. Abbiamo deciso, quindi, di approfondire e saperne di più, incontrando il vicesindaco Antonella Leo Virisario, la quale ci ha raccontato che “fu all’inizio del secondo mandato da sindaco del prof. Vito Ferrantelli che la sua amministrazione, di cui facevo parte con la delega di assessore, decise di inventarsi qualcosa che potesse tenere impegnati i nostri ragazzi nel periodo estivo e, soprattutto, qualcosa che li stimolasse nel farla. Abbiamo così pensato di mettere su il Formagiovani. L’esperimento di quell’anno ebbe molto riscontro e successo, perciò decidemmo di continuarlo negli anni successivi e di non metterlo da parte nemmeno durante questa nuova amministrazione del sindaco Matinella”.

Ad anno scolastico concluso e pagella alla mano, gli studenti burgitani di età compresa tra i 14 e i 17 anni hanno potuto presentare la domanda di partecipazione al progetto entro il 28 giugno. Ne è derivata una graduatoria che ha avuto come unico criterio di valutazione la media scolastica. Quest’anno sono stati scelti 18 ragazzi che hanno superato brillantemente l’anno scolastico con una media che parte dal 9,8. Seguendo l’ordine della graduatoria, sono stati suddivisi in due gruppi: 8 partecipano al turno che dal 9 luglio si concluderà il 2 agosto, 10 copriranno il turno che andrà dal 5 al 30 agosto. Convocati in comune dal vicesindaco, ognuno di loro ha scelto la destinazione: comune, comando dei vigili urbani, parco giochi, MUCEB, chiesa di s. Giuseppe, chiesa di s. Vito, mostra Grand Tour. Armati di registro delle presenze, questi ragazzi sono impegnati 4 ore giornaliere per 5 giorni settimanali e per un totale di 25 giorni. A progetto concluso, percepiranno una somma di 150 €. Tante sono le mansioni che devono svolgere: dalla cura del verde pubblico e dall’apertura e chiusura delle chiese e del parco giochi all’accoglienza dei visitatori presso il MUCEB e le chiese, all’aiuto in ufficio presso il comando dei vigili urbani o presso i dipendenti del palazzo comunale. “Il fatto che l’unico criterio di selezione sia il rendimento in pagella – aggiunge il sindaco Matinella – stimola questi ragazzi a impegnarsi nel corso dell’anno scolastico”.

Noi di Ialmo, allora, abbiamo incontrato alcuni di questi ragazzi chiedendogli cosa ne pensino di questa iniziativa e se la ritengano utile ai fini sociali. Quelli che già hanno partecipato al progetto negli anni precedenti non hanno dubbi: “è un’esperienza che ti permette di maturare dal punto di vista della responsabilità; il fatto di trovarsi in vacanza dalla scuola, ma alzarsi comunque presto la mattina perché si è preso un impegno è un passo avanti verso la maturità sociale”. Altri ancora hanno detto “è un’esperienza formativa, che sicuramente servirà anche in futuro per adattarsi meglio all’ambiente lavorativo”.

In conclusione, il vicesindaco Leo Virisario ci ha espresso un desiderio che sta alla base del Formagiovani: “Bisogna stimolare questi ragazzi non soltanto verso l’ottica lavorativa e del guadagnare qualcosina per sé, ma anche verso la curiosità di conoscere il nostro paese, le sue tradizioni, i suoi beni artistici e monumentali. Quello che raccomandiamo soprattutto a coloro che svolgono la loro mansione nelle chiese e nel museo è di studiare quello che riguarda il luogo dove stanno lavorando e di metterlo a frutto sia quando entrano dei turisti che, in particolare, per la loro conoscenza personale”. Possiamo quindi affermare che il Formagiovani è, sì, una scusa per non chiedere la paghetta ai genitori per un po’ di tempo, ma è anche altro: responsabilizzare questi ragazzi e fare capire loro che esistono tanti modi per combattere la noia!

Maria Concetta Bellavia

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