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E il PreCipe si “dimenticò” della SS 514. Anzaldo: “Siamo noi che facciamo i conti con le vittime”

Una seduta del Cipe è stata fissata per l’11 luglio, ma le vicende dell’infrastruttura che collegherà i due capoluoghi di provincia siciliani non figureranno all’ordine del giorno

(5 luglio 2019)

Niente da fare: il raddoppio della Ragusa – Catania sembra non interessare minimamente all’interno dei palazzi romani. Finite le passerelle elettorali, è calato di nuovo il silenzio, spezzato, di tanto in tanto, solo da comitati locali, sindaci e organizzazioni sindacali. La questione della SS 514 doveva essere trattata mercoledì al PreCipe, in attesa del Cipe fissato per giorno 11, ma alla fine il punto non è stato nemmeno discusso e oggi a prendere posizione è il consigliere comunale ragusano del gruppo CasSìndaco, Carmelo Anzaldo. “Le notizie che continuano ad arrivare da Roma – scrive – non sono per nulla positive. Neppure nella riunione del preCipe di mercoledì scorso c’è stata l’occasione di trattare il futuro della Ragusa-Catania. Una seduta del Cipe è stata fissata per l’11 luglio ma le vicende dell’infrastruttura che collegherà i due capoluoghi di provincia siciliani non figureranno all’ordine del giorno”.

“Facciamo nostre – continua Anzaldo – le preoccupazioni sollevate nei giorni scorsi dalla segreteria territoriale di Ragusa dell’Ust Cisl e temiamo che dal Governo nazionale sia stato imposto uno stop che rimetta tutto in discussione con l’allungamento dei tempi sine die e con la concreta prospettiva che per poter vedere davvero funzionante quest’opera trascorrano altri vent’anni. Non punto il dito verso nessuno. Ma è chiaro di chi siano le responsabilità in questo momento. Ritengo, in ogni caso, che tutti gli attori di questa vicenda abbiano un problema di responsabilità. Una cosa è certa. Noi ragusani paghiamo la mancanza di questa come di altre opere. La triste conclusione è che ogni anno facciamo i conti con un elevato numero di vittime. Ed ecco perché ognuno di noi deve passarsi la mano sulla coscienza. E’ un problema serio, che il nostro sindaco Peppe Cassì sta affrontando con grande piglio. Ritengo, però, che ognuno degli attori interessati sia chiamato a svolgere sino in fondo la propria parte. Non possiamo permetterci, nel 2019, di non contare su un’infrastruttura come la rinnovata Ragusa-Catania”. Anzaldo ha concluso in aula, il 2 luglio scorso, chiedendo che “tutti, su questa pressante problematica, si muovano in maniera organica per arrivare a un risultato concreto”.

Anche l’assessore regionale Marco Falcone è scettico e preoccupato, e dice: “Ci siamo impantanati, abbiamo fatto passi indietro. Tuttavia, il governo Musumeci non si appassiona alle proteste, ma alle proposte, e sono quelle che presenteremo a Roma per far valere le ragioni del territorio siciliano”.

Valentina Frasca

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