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Sboccia la Primavera Barocca: al via oggi la 40esima Infiorata di Noto

"Veni ca ti cuntu" è il titolo scelto per l’edizione 2019 che, da oggi a domenica, animerà il centro storico con le storie dei siciliani emigrati in America nel secolo scorso con le loro valigie piene di sogni

(17 maggio 2019)

Per secoli il racconto, la narrazione di storie, ha rappresentato l’unico mezzo per tramandare ai posteri ciò che ci ha preceduto. Un mezzo semplice ma decisamente affascinate ed efficace per descrivere fatti e personaggi che costituiscono ancora oggi ciò che siamo e che rappresentiamo nella nostra società. A questo principio, al valore cioè della narrazione, ha creduto fortemente il Comune di Noto che per celebrare degnamente il 40mo anniversario della celeberrima Infiorata netina ha scelto quest’anno come simbolo della manifestazione il “Cunto”, ed in particolar modo la narrazione delle storie dei siciliani emigrati in America.

“Veni ca ti cuntu” è, appunto, il titolo scelto per l’edizione 2019 dell’Infiorata, che, da oggi a domenica, animerà e colorerà delle tinte di migliaia di splendidi fiori le vie del centro storico netino. Un cambio di rotta rispetto alle precedenti edizioni che hanno visto protagoniste dei famosi bozzetti, creati dai maestri infioratori netini, le nazioni gemellate di anno in anno con il Comune di Noto, come simbolo della Sicilia che ospita il mondo. Quest’anno, al contrario, è la Sicilia, o meglio la “sicilianità” nel mondo, ad essere raccontata, descrivendone l’identità attraverso il ricordo di quanti tra i nostri concittadini, per diversi motivi, hanno dovuto lasciare la propria terra, intraprendendo un viaggio verso l’ignoto. Un percorso non certo indolore nel quale, spesso armati soltanto dei propri sogni e di un grande spirito d’iniziativa, si avventurarono molti siciliani costretti a lasciare il luogo d’origine alla ricerca di un futuro migliore. Per descriverli al meglio è stato scelto il libro del giornalista e scrittore Lucio Luca “Dall’altra parte della luna” che sarà presentato oggi, alle ore 18:30 nel cortile del Convitto delle Arti, in occasione dell’inaugurazione dell’Infiorata.

Dunque “fuoco alle polveri” a partire dalle ore 16:00 quando i maestri infioratori, accompagnati da musici e sbandieratori partiranno dalla Porta Reale per poi raggiungere attraverso il corso la scalinata della Cattedrale di Noto ed infine via Nicolaci, luogo simbolo della festa, dove realizzeranno i bozzetti prescelti per l’edizione odierna, disegnati durante la settimana. Ad impreziosire e completare l’offerta che costituisce il ricco calendario della “Primavera Barocca” predisposto dal Comune di Noto, tutta una serie di manifestazioni collaterali all’insegna dell’arte e dell’intrattenimento, in programma mostre, percorsi turistici, la sfilata del corteo storico e spettacoli musicali in piazza. Un evento che anche quest’anno è stato possibile realizzare con l’impiego di maestranze e professionalità locali coadiuvate da un’esperta macchina organizzativa di cui abbiamo parlato con l’assessore al Turismo del Comune di Noto, Giusy Solerte. “L’Infiorata è sicuramente la manifestazione di punta della Primavera Barocca – ha dichiarato a Ialmo – e quest’anno sarà una doppia grande ricorrenza. Festeggeremo un anniversario importante quale il quarantesimo e in questa occasione abbiamo deciso di celebrare, come atto di riconoscenza, i siciliani emigrati in America. Con loro raccontiamo tante storie, di lavoro, di fatica, di progresso, di dedizione di quanti hanno lasciato la loro amata Sicilia con una valigia vuota di beni materiali e piena soltanto di speranze”.

Come si articolerà la manifestazione? 

Abbiamo in programma una serie di eventi di grande attrattiva tra cui la dilatazione dell’infiorata in senso temporale e spaziale perché durerà più dei classici due giorni di ogni anno, abbiamo già cominciato da martedì con i disegni, ieri la festa dei fiori con la spetalatura e poi si è provveduto all’allestimento di altre piccole infiorate nelle scalinate di via Fratelli Bandiera, via Mariannina Coffa, via Dante Alighieri e via Galileo Galilei, tutti incentrati sul tema di quest’anno. La sala Gagliardi di Palazzo Trigona ospiterà, allestita dall’Accademia di Belle Arti di Catania, una spettacolare mostra sul tema dell’immigrazione siciliana in America.

Insomma, un grande abbraccio non solo virtuale ai nostri concittadini che hanno vissuto e vivono ancora negli Stati Uniti? 

Si, non solo virtuale perché abbiamo presentato la manifestazione a New York e i rappresentanti di diverse comunità siciliane in America, tra questi Philadelphia e Hartford, parteciperanno all’Infiorata qui a Noto. In particolare la sindaca di Hartford, prima donna a ricoprire questa carica nella sua città e di origine canicattinese, ha inviato un videomessaggio che proietteremo domani. Inoltre, ci saranno l’inaugurazione di “Casa America” con la presenza del Console generale in America e della mostra del fotografo Santi Visalli, nonché la conversazione con Lucio Luca, il cui libro ha ispirato questa edizione dell’Infiorata.

La Console generale degli Stati Uniti in Italia, Mary Ellen Countryman, con il sindaco Bonfanti

Indubbiamente, il tema di quest’anno ricorda l’attualità dell’immigrazione vissuta oggi dai migranti provenienti dai paesi Africani…

Si, senza volere prendere parte alla disputa politica su questo argomento, la nostra vuole anche essere una riflessione su quanto abbiamo vissuto come migranti cento anni fa noi in America, dove certamente non siamo stati subito ben accetti, e quello che si trovano adesso ad affrontare i cittadini africani che fuggono da povertà e guerre. Il nostro è un messaggio di umanità e solidarietà per non dimenticare ciò che abbiamo vissuto all’inizio, quando siamo stati emarginati perché creduti tutti mafiosi o ladri di lavoro e poi invece, grazie alla resilienza, siamo riusciti ad integrarci e a realizzare i nostri sogni. Quindi, il nostro è un grande messaggio dal punto di vista morale e sociale, che diventa attualissimo contestualizzato al periodo di crisi ideologica e di valori che viviamo oggi. 

Nadia Germano Bramante

 

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