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“Beffati dal Prg”: centinaia di cittadini perdono il diritto a costruire. C’è chi ci guadagna?



Un piano pensato a tavolino per tutelare pochi, a discapito di molti. Esplode la protesta dei cittadini esclusi dalle nuove possibilità edificatorie.

Edificabile ieri, agricolo oggi: la delusione dei cittadini

Un PRG che, secondo molti, sembra essere stato studiato a tavolino per fermare sul nascere ogni possibile concorrenza alle poche strutture turistiche già esistenti lungo la strada provinciale 25, che collega Ragusa a Marina di Ragusa. Questa è l’amara convinzione condivisa da centinaia di cittadini che, dopo oltre vent’anni di promesse e speranze (leggi anche questo articolo) si sono visti trasformare i propri terreni da edificabili ad agricoli.

Una trasformazione non solo normativa, ma profondamente esistenziale: terreni che per anni sono stati considerati una forma di investimento familiare, oggi sono praticamente inutilizzabili, vanificando i sacrifici e i progetti di decine di famiglie.

La voce legale: oltre 300 osservazioni rigettate

Abbiamo chiesto chiarimenti all’avvocato Salvatore Molè, esperto di diritto amministrativo e urbanistica, che ha già assistito numerosi concittadini nella presentazione delle osservazioni al PRG. La sua analisi è impietosa:

“La giurisprudenza dice che l’unico affidamento tutelabile è quello dei proprietari che hanno già avviato pratiche edilizie in un passato recente. Un terreno edificabile lasciato incolto per 30 anni non impedisce all’amministrazione di declassarlo a terreno agricolo. Tuttavia, nei casi in cui vi siano progetti già presentati o convenzioni di lottizzazione firmate, quel terreno deve rimanere edificabile.”

Quartieri colpiti e “lotti sfortunati”

Zone come Contrada Eredità, Principe, Gatto Corvino, Camemi sono al centro del malcontento. Secondo Molè, ci sono situazioni particolarmente critiche:

“Lasciare fuori dal comparto urbanistico un lotto solo perché i proprietari, magari per motivi economici, non hanno potuto presentare un progetto è un’ingiustizia. Si parla di terreni interclusi o posti ai margini del perimetro: queste esclusioni sono fortemente contestabili.”

Una scelta “politica”, non urbanistica

Secondo l’avvocato, dietro a questo piano si nasconderebbe una precisa volontà politica:

“Il taglio alle aree turistico-ricettive, voluto principalmente dal Partito Democratico attraverso emendamenti mirati, è incomprensibile e illogico. Tutte le zone turistiche da Marina di Ragusa fino a salire verso Ragusa sono state praticamente azzerate.”

Molè sottolinea l’apparente contraddizione tra le scelte del PRG e le parole contenute nella sua relazione tecnica:

“La relazione di accompagnamento vanta circa 170 pagine e in almeno 40 punti si evidenzia la crescita del turismo e il bisogno di nuove strutture ricettive. Ma poi si tagliano tutte le possibilità di costruire alberghi o simili. È un controsenso.”

A gettare benzina sul fuoco è il fatto che la relazione del PRG prevede un aumento fino al 64% delle presenze turistiche entro il 2040, mentre il piano stesso cancella quasi totalmente il sorgere di aree turistiche da Marina di Ragusa verso l’entroterra.

Il paradosso della “cementificazione zero”

La giustificazione politica del taglio sarebbe quella di evitare ulteriore consumo di suolo. Ma anche questo, secondo Molè, è un pretesto:

“In un caso ho presentato un’osservazione per una struttura esistente, mai completata, a destinazione artigianale. Abbiamo chiesto la semplice variazione a destinazione turistico-ricettiva. I volumi esistono già. Ma ci è stato risposto no: deve rimanere artigianale. Quindi la cementificazione non c’entra nulla. È una decisione di principio, non di logica.”

Osservazioni rigettate “in serie”: un vizio procedurale?

Il 70% delle oltre 300 osservazioni presentate è stato rigettato. Tutte con una motivazione standard, generica e identica per ogni caso. Anche questo sarà oggetto di ricorso.

“Ogni osservazione deve essere valutata nel merito, anche sommariamente. Qui invece è stato tutto deciso in Commissione Territorio, e il passaggio in Consiglio comunale è stato, a mio avviso, una farsa tra le più vergognose.”

Tassa di soggiorno usata come metro di giudizio?

Una delle motivazioni più contestate nel rigetto delle osservazioni è legata alla tassa di soggiorno:

“Non si ritengono ulteriormente estensibili le aree turistico-ricettive in ragione dei dati della tassa di soggiorno.”

Una motivazione che ha lasciato perplessi molti tecnici e cittadini: significa che il Comune incassa troppo o troppo poco? In entrambi i casi, la giustificazione appare debole, se non del tutto priva di logica.

“Se il Comune incassa troppo poco allora perchè non potenziare l’afferta turistica anche in considerazione delle previsioni che vedono un incremento turistico di circa il 60% nei prossimi anni?

Se, al contrario, incasserebbe troppo allora si assiste ad una mancanza totale di visione politica perché se tu hai un comparto che va bene, lo tuteli. Non certo lo stoppi”.

Il futuro: ricorsi e contenziosi in arrivo

Il PRG è ora in viaggio verso Palermo per la fase finale dell’approvazione. Ma il fronte dei ricorsi è aperto e pronto ad ampliarsi.

“Impugneremo il piano approvato con decreto regionale. E presenteremo ricorso per il modo in cui sono state trattate le osservazioni: con motivazioni-fotocopia, senza un reale esame dei casi concreti.”

Molè conclude ricordando una dichiarazione pubblica del Partito Democratico di Ragusa, visibile anche in streaming e che vi riportiamo poco più in basso:

“Bocciare tutte le osservazioni al PRG a prescindere.”
Secondo Molè: “Una dichiarazione di infinita gravità”

Sarà una battuta di cattivo gusto dettata dalla stanchezza? O forse la cruda verità su quanto sta accadendo? Al lettore la scelta.

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