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Cittadini in rivolta: “Il Comune ci toglie il diritto di costruire dopo 20 anni di promesse”

RAGUSA – Sale la protesta da parte di un gruppo di cittadini proprietari di terreni nella zona alta della Sp 25, che collega Ragusa alla sua frazione balneare, dopo l’adozione della delibera del Consiglio Comunale n. 22 del 30 aprile 2024, con cui è stata introdotta una variante al Piano Regolatore Generale recentemente approvata. Nei due certificati di destinazione urbanistica rilasciati nel 2006 e poi nel 2022 la zona appariva come “Zona a carattere prevalentemente residenziale – Aree edificate”. Ora, inspiegabilmente, tutto è cambiato. Il provvedimento ha improvvisamente declassato da residenziale ad agricola un’area che per decenni era stata considerata edificabile, generando sconcerto, rabbia e un formale atto di opposizione da parte dei residenti.

“Un sogno infranto”

Per oltre vent’anni, i cittadini hanno creduto nel futuro di questa zona, investendo in terreni edificabili, pagando tasse comunali e contribuendo allo sviluppo urbano. Ora, con un tratto di penna, vedono svanire il frutto di anni di lavoro e speranze. Stavano costruendo comunità ma ora l’amara delusione di ritrovarsi con terreni senza valore.

L’opposizione: “Una scelta incoerente e penalizzante”

I cittadini hanno protocollato una dettagliata istanza al Presidente del Consiglio Comunale, chiedendo l’annullamento della variante. Secondo quanto riportato nel documento, il lotto in questione – che comprende diverse particelle catastali – non solo ha una superficie troppo ridotta per avere una reale vocazione agricola, ma è anche già parzialmente edificato e inserito in un contesto urbano pienamente sviluppato.

“Questa non è un’area rurale da recuperare, ma una parte viva del tessuto urbano, con opere di urbanizzazione già esistenti e case costruite regolarmente,” affermano i firmatari dell’atto. “Togliere la classificazione residenziale a quest’area significa interrompere un percorso di sviluppo ordinato e vanificare gli investimenti pubblici e privati fatti in questi anni.”

Una comunità urbanizzata cancellata da una variante

La zona ha visto nel tempo un’elevata antropizzazione, grazie alla presenza di infrastrutture e servizi. Le concessioni edilizie rilasciate in passato e i numerosi interventi abitativi hanno consolidato la sua identità residenziale. La scelta del Comune di trasformarla in agricola appare, secondo i cittadini, totalmente priva di giustificazione tecnica e contraria alla logica di sviluppo coerente del territorio.

“Per oltre vent’anni – si legge nel documento – il Comune ha sostenuto lo sviluppo edilizio e ha fatto pagare imposte come suoli edificabili. Oggi ci dice che non si può più costruire. È inaccettabile.”

Richiesta di revisione e minaccia di ricorsi

Nella loro istanza, i cittadini chiedono che l’area venga reintegrata nella precedente classificazione di zona di recupero residenziale, coerente con lo stato di fatto e con lo sviluppo edilizio già avvenuto. In caso contrario, si dicono pronti a ricorrere per vie legali per tutelare i propri diritti e ottenere il risarcimento dei danni economici subiti.

“La variante approvata – concludono – è un atto penalizzante e incomprensibile, che tradisce le aspettative di decine di famiglie e rischia di creare un contenzioso costoso e inutile. Confidiamo in una decisione saggia dell’amministrazione.”

Il caso potrebbe diventare presto emblematico di una più ampia questione di trasparenza e coerenza nella gestione urbanistica di Ragusa.
Ialmo.it continuerà a seguire il caso con ulteriori aggiornamenti ed interventi.

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