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Il bando per l’assegnazione dei box al mercato di Vittoria non piace: pronto il ricorso al Tar

L'incarico è stato conferito allo studio dell'avvocato Gianfranco Fidone, che spiega quali profili di illegittimità sono stati rilevati

(5 febbraio 2019)

Non piace ai commissionari del mercato ortofrutticolo di Vittoria il bando, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per l’assegnazione dei 74 box di contrada Fanello. Tutte e 60 le ditte attive, all’unanimità, hanno deciso di affidarsi all’avvocato Gianfranco Fidone affinché presenti ricorso al Tar.

Il ricorso è pronto e sarà notificato domani per mettere in luce tutta una serie di criticità e, in base a queste, chiedere l’annullamento dell’atto. Anche molte associazioni e organizzazioni di categoria hanno già conferito l’incarico all’avvocato Fidone, che presenterà, dunque, domanda di sospensiva cautelare. La trattazione dovrebbe avvenire, al massimo, entro il mese di marzo. Il problema parte da alcuni punti del nuovo regolamento del mercato che non convincono, che si riverberano sul bando e che darebbero vita a diversi profili di illegittimità.

“A nostro modesto avviso, il bando per il rinnovo delle concessioni non andava effettuato per tutti e 74 i box del mercato, ma solo per quelli già vacanti e per quelli liberatisi a seguito della procedura di rinnovo; del resto, le procedure di rinnovo sono tese alla verifica della permanenza dei requisiti di legge per operare all’interno di un mercato all’ingrosso” spiega l’avv. Fidone.

L’avvocato Gianfranco Fidone

“Un altro profilo di illegittimità è stato riscontrato nelle procedure di approvazione del bando – continua – perché non vi è stata la necessaria predeterminazione dei criteri da parte della commissione di mercato, prevista dalla legge. Inoltre – prosegue ancora il legale – i criteri del bando appaiono alquanto generici e indeterminati. A titolo esemplificativo, sono previsti 5 punti per chi lavora già all’interno del mercato di Vittoria da tempo, ma anche per chi proviene da strutture mercatali sparse sul territorio nazionale della stessa dimensione e consistenza di quello di Vittoria. Ma cosa si intenda non è chiaro: si fa riferimento all’estensione della struttura? Al numero dei box o al volume d’affari? Questa è soltanto una delle criticità che abbiamo riscontrato”.

Insomma, per i commissionari, le associazioni e le organizzazioni di categoria questo bando proprio non va, e la commissione prefettizia che dall’estate guida Palazzo Iacono ha redatto un documento in cui ci sarebbero tantissimi aspetti da rivedere, prima di procedere con l’assegnazione.

Valentina Frasca

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