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“Voci di donne”: l’omaggio del maestro Giuseppe Leone all’universo femminile

Ieri l'inaugurazione, alla presenza del Prefetto Filippina Cocuzza che tanto ha voluto che la personale aprisse i battenti nella settimana dell'8 marzo. Oltre 50 le opere in esposizione che raccontano la donna

(7 marzo 2019)

Da un lato la stilista di fama internazionale Marella Ferrera nel suo atelier, dall’altro Sofia Loren a Taormina nel 1963. Da un lato una donna che allatta un neonato, dall’altra Rosa Balistreri che canta e incanta; da un lato una donna intenta a lavorare nei campi, dall’altra Lina Wertmuller, prima donna candidata all’Oscar come migliore regista. Ci sono tutte le sfumature dell’universo femminile nella mostra fotografica del maestro Giuseppe Leone, precursore delle mode e delle tendenze, capace di catturare il “contemporaneo” quando ancora in molti guardano al passato, e a tradurlo in piccole opere d’arte che non hanno bisogno del colore o del digitale, anzi. Il fascino del bianco e nero e dell’analogico conferisce alle sue immagini un’aura di fascino e di mistero d’altri tempi.

E’ cambiata la donna, ha pagato spesso a caro prezzo questa voglia di cambiare, di uscire di casa, di affermarsi, e quella voglia di farcela, senza per questo dover rinunciare alla propria natura di madre, se la porta tutta dentro gli occhi e nel sorriso. Piccoli elementi, dettagli colti dal noto fotografo ragusano che, tra eros e maternità, sviluppa una riflessione a doppio binario ma con un punto fermo essenziale: i suoi, avverte, sono “sguardi carezzevoli che scrutano la bellezza femminile nelle sue movenze e declinazioni quotidiane”.

Voci di donne”, la mostra inaugurata ieri nel suo laboratorio di via Vittorio Veneto, permetterà ai visitatori di ammirare oltre 50 tra gli scatti più belli della sua storica collezione fino al 16 giugno. E’ una personale che racconta una storia d’amore che dura da oltre mezzo secolo tra Leone e la foto d’autore, l’unica capace di cogliere i tratti simbolici e le identità vere di figure ricostruite attraverso la ricerca antropologica, l’unica che permette di immortalare ciò che nessun altro riesce a scorgere.

La mostra sarà aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, il lunedì solo nel pomeriggio e la domenica su appuntamento. A volere fortemente non solo questa personale ma anche un’apertura a poche ore dalla celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, è stato il Prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, presente ieri all’inaugurazione. 

Valentina Frasca

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