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SS 514: si torna in piazza per chiedere risposte certe. Domani la riunione del Pre Cipe

La manifestazione è per il 21 marzo dalle ore 10, in Piazza Poste a Ragusa, ed è stato anche chiesto un incontro al Prefetto. Intanto, domani a Roma si dovrebbero definire gli aspetti tecnici che poi dovrebbero solo essere ratificati ad aprile

(19 marzo 2019)

“Non sarà una manifestazione ‘contro’ qualcuno ma ‘per’ qualcosa, a favore dell’imprenditoria e per il rilancio di questo lembo dell’Isola che non ha neanche un metro di autostrada. E anche quando finalmente si dovesse completare la Siracusa – Gela fino a Modica, cosa che auspichiamo avvenga quanto prima, non possiamo rischiare che l’area ipparina viaggi a velocità ridotta rispetto al resto della provincia”.

A dirlo, questa mattina in conferenza stampa all’ex Provincia Regionale di Ragusa, è stato Giuseppe Santocono, componente del comitato per il raddoppio della SS 514 Ragusa – Catania che, dal lontano 2003, anno della famosa marcia lenta, segue l’iter per arrivare all’avvio dei cantieri. Lo scorso 17 gennaio sembrava fatta, persino i Ministri Lezzi e Toninelli avevano garantito che si trattava solo di una formalità, invece dal CIPE è arrivato l’ennesimo rinvio, questa volta perché il Ministero dell’Economia ha presentato nuove prescrizioni tecniche per vederci chiaro in materia di sostenibilità finanziaria dell’opera. Da allora è nuovamente calato il silenzio.

La manifestazione è in programma per giovedì 21 marzo a partire dalle ore 10, in Piazza Poste a Ragusa, e tutte le associazioni e le organizzazioni di categoria ( dall’agricoltura al commercio, dall’industria all’artigianato e al trasporto) si sono dette favorevoli e/o hanno garantito la loro adesione. Una scelta, quella del 21 marzo, non casuale, dato che domani a Roma si riunisce il pre CIPE e si dovrebbero andare a definire tutti gli aspetti tecnici che poi dovrebbero essere solo ratificati nella successiva riunione del CIPE, ad aprile. “Vogliamo scendere in piazza senza colori, perché quando si tratta del futuro della nostra terra non ci possono essere divisioni di natura politica o di altro genere, e qualunque cosa verrà fuori domani, confermiamo la manifestazione e continueremo a monitorare l’iter. Staremo col fiato sul collo a chi deve decidere, affinché ci dica in tutta sincerità se quest’opera sarà realizzata davvero ( ed entro quanto tempo ) o se per decenni siamo stati presi in giro – aggiunge Santocono, che invita tutti a partecipare “sindaci, deputati e soprattutto semplici cittadini perché collegare Ragusa al resto del mondo significa creare un futuro per i nostri figli e i nipoti”.

Nel corso dell’incontro di stamattina è stata ripercorsa la lunga cronostoria del travagliato progetto e sono state ricordate le innumerevoli vite spezzate sull’asfalto della SS 514. “Non ci interessa chi la realizza, vogliamo solo che la facciano” ha dichiarato Roberto Sica, precisando che il costo dell’opera è di 650 milioni euro (più iva) e non di 870 milioni. “Una parte del finanziamento – ha ricordato – è pubblica, ma si tratta di soldi che devono essere confermati ogni anno perché ci sono continue revisioni da parte dell’UE. L’ultima risale a marzo 2018, e quindi a breve ci aspettiamo un’altra verifica. Fino ad agosto le somme erano nel DEF, ma ci risulta che abbiano una scadenza nel 2023 che, in tempi burocratici, è un attimo”.

Tutti i rappresentanti del comitato, non solo Santocono e Sica ma anche Salvatore Ingallinera, sono convinti che l’unico modo per avere in tempi certi il raddoppio sia il project financing, anche se ciò significherà dover pagare un pedaggio. “Dalla Regione, su questo punto – ha detto Ingallinera – forse ci hanno presi un po’ per fessi, perché potremmo avere l’arteria gratis e invece è come se insistessimo per pagare, ma la verità è che il project financing è l’unica via per far iniziare i lavori il prima possibile. Se si deve ricominciare tutto dall’inizio, passeranno, nella migliore delle ipotesi, altri 20 anni. Oggi rappresentiamo tutte le imprese del territorio, che pagano un prezzo altissimo per la mancanza di questo collegamento. In questi anni – ha concluso – abbiamo parlato con tutti i ministri di tutti i governi e ancora siamo al punto in cui si sollevano dubbi sulla capacità della ditta concessionaria di realizzare l’opera e sulla tariffazione del percorso. Non c’è un piano B, se non si blocca questa procedura l’opera non si farà più”.

“Siamo tutti cittadini dello stesso territorio che, da anni, è escluso e chiede il diritto all’inclusione e al lavoro – le parole del Presidente di Sicindustria Ragusa, Leonardo Licitra e quella di giovedì dev’essere la manifestazione di tutti coloro che vogliono non solo il raddoppio, ma anche l’inserimento dell’opera in un progetto più ampio che includa anche l’aeroporto di Comiso e la costruenda autostrada Siracusa – Gela”.

La protesta, è stato ribadito, sarà “progressiva e continua” e sempre per giovedì mattina è stato chiesto un incontro con Sua Eccellenza il Prefetto, Filippina Cocuzza. 

Come detto, l’invito alla partecipazione è stato esteso a tutti e il primo a garantire ufficialmente la propria adesione è stato il deputato regionale del PD, e segretario alla Presidenza dell’ARS, Nello Dipasquale. “Tuttavia – scrive in una nota il parlamentare – non bisogna perdere di vista gli appuntamenti romani durante i quali si parlerà di quest’opera, come quello di domani mattina nella sala verde di Palazzo Chigi dove si terrà la seduta preparatoria del Comitato interministeriale per la Programmazione economica. Quella di domani è un’occasione che, a mio avviso, deve vedere la presenza di una delegazione delle organizzazioni di categoria e delle istituzioni del territorio, perché di importanza vitale per la Ragusa-Catania. Mi permetto di sollecitare, dunque – conclude – le associazioni di categoria e i sindaci perché domani ci si possa trovare sotto Palazzo Chigi a far sentire la forza e l’interesse del territorio sulla Ragusa-Catania. Io, comunque, ci sarò!”.

Da registrare anche l’intervento del deputato del Movimento Cinque Stelle Eugenio Saitta, che ha rimarcato la centralità dell’opera per lo sviluppo economico del sud est siciliano ma ha anche evidenziato la necessità di approfondimenti serrati sui costi e sul project financing sul tavolo. “Bene ha fatto la ministra per il Sud Barbara Lezzi – ha spiegato Saitta – a voler approfondire tutti i dettagli per il raddoppio, per portare alla prossima riunione del Cipe un ordine del giorno proprio sulla Ragusa – Catania. Per oltre 15 anni la politica locale, regionale e nazionale ha traccheggiato – ha aggiunto Saitta – atteso e spento le speranze dei siciliani nei pantani della burocrazia. Da poco meno di un anno questo governo ha ripreso in mano tutti i dossier più importanti sul Sud Italia, e tra questi quello della Ragusa – Catania ha avuto una grande attenzione, specie sull’aspetto economico: non vogliamo che i siciliani siano costretti a pagare pedaggi salati e saremo vigili: la Sicilia Orientale ha estremo bisogno di infrastrutture per il rilancio economico”.

Valentina Frasca

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