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Pasqua e virus: a Roma colonne d’auto, a Ragusa telecamere a caccia dei pendolari della notte

Paradossi estremi e opposti: nella capitale la gita ‘fuori porta’ si propone come prima dell’emergenza, a Mondello elicottero mette in fuga un passeggiatore solitario

(12 aprile 2020)

Alcuni accadimenti di questi giorni e di queste ore sembrano raccontare un’Italia che non c’è e danno l’impressione di farci tornare a quel conglomerato di stati e repubbliche sparse per la penisola italica tra le quali, per quasi mezzo secolo, dalla Restaurazione all’Unità, spiccò il Regno delle due Sicilie, il maggiore e più ricco nell’area dello ‘Stivale’ e tra i più importanti d’Europa.

Anche a volere tralasciare il profluvio di ordinanze di sindaci e presidenti di regione smaniosi di protagonismo, quasi sempre artefici di disposizioni ‘in peius’ rispetto alla cornice nazionale, la pasqua targata ‘coronavirus’ è capace di offrirci un arcipelago, sociale e antropologico, ma anche statuale, di eccessi e bizzarrie varie.

E così mentre a Mondello (Palermo) accade che se c’è un solo individuo (uno solo, sull’intera distesa sabbiosa), scende un elicottero a bassa quota per dissuaderlo, a Roma il grande raccordo anulare registra le colonne d’auto come un qualsiasi giorno di Pasqua o di ponte festivo prima del virus.

Ovviamente con tutto il corollario di varianti: così a Lentini la polizia interrompe una tavolata in strada con barbecue in corso e braciere acceso multando otto persone, mentre a Ragusa il sindaco Cassì dichiara guerra preventiva ai gitanti del ponte pasquale, avendo sorpreso di notte, con le telecamere qualcuno che, con tanto di barbecue nel bagagliaio, si dirigeva nella casa al mare.

 

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