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“La ricapitalizzazione di Soaco è l’unica scelta possibile per salvare l’aeroporto di Comiso”

Il coordinamento di Italia Viva Comiso interviene riguardo alla recente approvazione del piano di ricapitalizzazione proposto dall’amministrazione comunale

(11 dicembre 2019)

Ricapitalizzazione si, ricapitalizzazione no. Politici, e non solo, si stanno esprimendo e preoccupando sul futuro dell’aeroporto di Comiso: è davvero giusto puntare a salvare la società che dovrebbe salvare l’aeroporto? Sembra quasi un gioco di parole, ma in realtà esprime un quesito che un po’ tutti si stanno ponendo.

La deputata regionale del M5SStefania Campo, come vi avevamo detto, ha espresso contrarietà dichiarando: “Il sindaco di Comiso propone la ricapitalizzazione della Soaco; cioè propone unilateralmente di continuare a scommettere sempre sullo stesso numero, alla stessa roulette. Un vero e proprio azzardo al buio, vista sia la documentazione a corredo della delibera stessa che la deprimente situazione economico-finanziaria che la Soaco ha saputo costruirsi addosso, con perdite d’esercizio dal primo anno di concessione fino alla data odierna”. 

Maria Rita Schembari

“L’aeroporto di Comiso è aperto e pienamente operativo” – ha ribadito ieri il sindaco Maria Rita Schembari, che aggiunge: “Già nei prossimi giorni, si vedrà quali sono i primi passi per un rilancio concreto. Il comune di Comiso c’era nel 35% di quote, e continua ad esserci. Tutt’al più, all’interno di questo 35% potrà entrare a far parte anche la Regione Siciliana, cioè un altro ente pubblico. La presenza del pubblico servirà a monitorare che l’aeroscalo lavori a vantaggio di tutto il territorio del sud est siciliano. Nessun aggravio di costi peserà sulle spalle dei cittadini di questo territorio, anzi questa ricapitalizzazione eviterà che sul bilancio del comune di Comiso possano ricadere problemi legati ad eventuali ammanchi. I voli ci sono già e sono stati schedulati e ce ne saranno molti altri. Nei prossimi giorni infatti, avrete notizia di nuove rotte e di nuovi contratti”.

Anche il coordinamento di Italia Viva Comiso è intervenuto: “Riteniamo che si tratti di una scelta obbligata, l’unica necessaria ad evitare la definitiva chiusura dell’aeroscalo. Naturalmente, nel bailamme delle polemiche, ci interessa fare alcune precisazioni e dare qualche suggerimento. Anzitutto, riteniamo fondamentale ottenere certezze, nero su bianco, riguardo al contributo che la Regione, a quanto pare, è disposto a versare. Riguardo all’eventuale cessione di buona parte delle nostre quote alla Regione, riteniamo questa una eventualità dolorosa ma necessaria, dato che il Comune di Comiso, in questo modo, andrebbe a contribuire sempre meno alle perdite di Soaco. Per un comune da poco riemerso dal dissesto, affrontare ogni anno le inevitabili perdite (speriamo ancora per poco), potrebbe rappresentare un danno enorme e quindi un peso insostenibile a danno dei cittadini. A meno che, alla luce delle recenti notizie che vedrebbero l’acquisto del sessanta per cento di Sac da parte di soci privati, non emerga la volontà di procedere alla valorizzazione dell’aeroscalo ibleo in un contesto di rete con Catania. Questa eventualità, naturalmente, capovolgerebbe lo scenario e, a quel punto, diventerebbe assai probabile l’eventualità di un sostanziale rilancio dell’aeroporto. Pertanto, riteniamo urgente l’avvio di un’interlocuzione serrata con Sac per ottenere garanzie riguardo all’effettiva volontà del socio di maggioranza di valorizzare seriamente il nostro aeroporto, sebbene il piano industriale pare vada verso questa direzione”.

“Riteniamo utile – continua ancora Italia Viva Comisochiedere all’amministrazione comunale che si faccia chiarezza circa le reali possibilità della realizzazione del polo cargo che è da considerare importante possibilità per l’economia del nostro territorio. Inoltre, suggeriamo l’accelerazione nella predisposizione del bando per le nuove rotte, la cui stesura è in capo al Comune di Comiso. Altresì, bisognerebbe affrontare urgentemente con la Regione Sicilia il tema del bando sulla continuità territoriale: non ha senso annunciarne l’avvio a marzo quando è risaputo che la continuità territoriale parte dopo almeno sei mesi dalla pubblicazione del bando. Si tratta di un passaggio formale colpevolmente non ancora espletato dagli uffici regionali preposti. Riteniamo, quindi, che occorra cogliere questa ghiotta opportunità e fare in modo che la stessa frutti quelle risposte che tutta la collettività provinciale, e non solo comisana, si attende di sentire in termini di operatività dello scalo casmeneo”.

Claudia Trapani

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