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Ancora un’azienda che sfruttava i lavoratori e li faceva vivere in condizioni indecorose

23 i dipendenti controllati, di cui 6 donne, quasi tutti rumeni. 5 erano in nero, tra cui due minorenni. La Polizia ha denunciato 4 vittoriesi per sfruttamento della manodopera

(9 maggio 2019)

La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria – ha denunciato 4 titolari di aziende agricole di Vittoria, tutti appartenenti ad un’unica famiglia, per sfruttamento della manodopera. I controlli sono stati effettuati insieme a personale dell’ASP (Spresal e Siav), dell’Ispettorato del Lavoro e, quando necessario, della Polizia Locale. Ieri mattina i poliziotti hanno sottoposto a controllo un sito dove erano state installate delle serre per decine di migliaia di metri quadri. Gli accertamenti hanno permesso di appurare come vi operassero tre aziende, tutte riconducibili ad un’unica famiglia, elemento che è tuttora al vaglio per un’attenta analisi di eventuali illeciti fiscali. Sono stati sottoposti a controllo 23 lavoratori (6 donne) quasi tutti rumeni, molti dei quali costretti, dallo stato di necessità, a vivere in strutture fatiscenti e abusive, così come riscontrato dai tecnici della Polizia Municipale del comune di Vittoria.

I lavoratori che erano stati impiegati senza alcun contratto lavorativo erano 5, tra questi anche 2 minorenni, mentre gli altri erano stati ingaggiati. I lavoratori hanno riferito di percepire una paga quasi consona al contratto collettivo, ma probabilmente sono stati così istruiti dal datore di lavoro sotto minaccia del licenziamento (timore che nasce da alcune contraddizioni emerse dalla lettura delle dichiarazioni dei dipendenti) e pertanto sono in corso le analisi dei flussi economici. Qualora venisse appurato che hanno dichiarato il falso, saranno denunciati per favoreggiamento personale per aver aiutato i datori di lavoro ad eludere le indagini.

Lo Spresal, deputato a riscontare le violazioni della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, ha constatato diverse criticità che sono state tutte sanzionate. Il Siav ha riscontrato l’assenza di caratteristiche tali da poter concedere l’idoneità alloggiativa alle strutture abusive ricavate all’interno di un capannone. Il paradosso è che il datore di lavoro faceva pagare anche l’affitto per queste strutture precarie, detraendo la somma dalla paga giornaliera.

Sono tuttora in corso approfondimenti investigativi da parte di tutti gli uffici intervenuti presso le aziende, al termine dei quali saranno comminate le sanzioni definitive per le violazioni di legge riscontrate. Tra i dati rilevanti del controllo vi è, di sicuro, la nuova denuncia per sfruttamento del lavoro a carico di uno dei titolari che era già stato arrestato in quanto titolare di un’altra azienda sita a pochi chilometri di distanza da quella sottoposta ad ispezione ieri. L’uomo si è lamentato per il nuovo controllo, sentendosi perseguitato e chiedendo del tempo per poter mettere in regola tutte le aziende di proprietà. Ovviamente, non ha avuto alcuna dilazione dei tempi rispetto ad un nuovo controllo casuale che peraltro ha permesso agli operatori di Polizia di riscontrare che l’uomo non avesse modificato in alcun modo il suo modo di gestire le aziende e di impiego degli operai.

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