Turismo Verde
Agrigento

Villa Bonfiglio, Agrigento: sita nel cuore del viale della Vittoria, è la più grande villa cittadina e comprende spazi verdi, percorsi salutistici, atletici e una pista di pattinaggio. Altre aree verdi importanti da segnalare in città sono: il Parco dell’Addolorata che ospita al suo interno due piste di pattinaggio, un anfiteatro e una struttura a forma piramidale; l’Area Naturale ed Archeologia Rupe Atenea; il Parco archeologico Valle dei Templi; il Giardino della kolimbetra, gestito dal FAI; il Bosco di contrada Maddalusa; il Parco Letterario Luigi Pirandello; il Giardino botanico e l’Orto di Goethe.

Riserva naturale integrale Macalube, Aragona: si trova nei pressi del centro abitato ed è caratterizzata dalle “maccalube”, vocabolo che deriva dal termine arabo maqlùb (ribaltamento o capovolgimento del terreno) e indica delle sorgenti idroargillose. La singolare e millenaria attività di queste piccole sorgenti ha da sempre suscitato interesse e curiosità: dal suolo infatti fuoriescono rivoli di melma argillosa con bolle di gas metano che, depositandosi, formano dei coni simili a quelli di piccoli vulcani.

Parco dei Monti Sicani, (Bivona, Burgio, Cammarata, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Giuliana, Palazzo Adriano, Prizzi, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Santo Stefano di Quisquina): istituito definitivamente nel 2012, è il quinto parco regionale della Sicilia e raggruppa quattro riserve naturali preesistenti che, contestualmente all’istituzione del parco, sono state soppresse con decreto: la Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, la Riserva naturale orientata Monte Carcaci, la Riserva naturale orientata Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco e la Riserva naturale orientata Monte Cammarata. Il Parco attraversa ben 12 comuni, 6 agrigentini e 6 della provincia di Palermo. Nel territorio del Parco sono presenti esemplari di leccio e roverella, carrubo, cedri, cipressi, pini, aceri, specie endemiche come il dente di leone siciliano, la sesleria dei macereti, il senecio siciliano, la bivonea gialla e la camomilla delle Madonie. Ancora il Parco ospita la volpe, il coniglio selvatico, la lepre, la donnola, l’istrice, il riccio e il topo quercino. Per quanto riguarda l’avifauna citiamo il regolo, la beccaccia, la capinera, il merlo, il rampichino, lo scricciolo, la cinciallegra, il pettirosso e il luì piccolo. Fra gli uccelli rapaci il gheppio, la poiana, l’assiolo, la civetta, l’allocco e il barbagianni. Da segnalare infine la presenza del picchio rosso maggiore e della coturnice sicula, due specie a rischio di estinzione.

Parco della Divina Commedia, Campobello di Licata: sulle pendici meridionali del colle su cui sorge Campobello di Licata è stato creato il Parco della Divina Commedia, luogo conosciuto anche come la “Valle delle pietre dipinte”. Il suggestivo percorso si snoda in una vecchia cava di pietra dove sono stati posizionati 110 monoliti di travertino di Alcamo sui quali il maestro Silvio Benedetto ha dipinto personaggi della Divina Commedia. La passeggiata nella Valle permette così al visitatore di ripercorrere idealmente il viaggio ultraterreno di Dante.

Miniera di Cozzo Disi, Casteltermini: è stata una delle più grandi miniere di zolfo d’Italia e d’Europa. Dopo la definitiva cessazione delle attività estrattive, avvenuta nel 1988, ne è stata assicurata la manutenzione fino al 1991. Oltre al suo grande valore storico ed economico, la miniera presenta caratteristiche mineralogiche e naturalistiche di eccezionale interesse: tra tutte, le garbere, grandiose cavità carsiche rivestite da cristalli di gesso di notevole purezza e trasparenza. È l’unica miniera-museo di zolfo visitabile in sottosuolo fino al 12° livello e fruibile a livello turistico.

Riserva naturale orientata del fiume Platani, Cattolica Eraclea-Ribera: è un’area naturale protetta istituita nel 1984 dalla Regione Sicilia al fine di garantire la conservazione della popolazione ornitica e favorire la ricostituzione della macchia mediterranea. La Riserva è costituita da una superficie complessiva di circa 206 ettari che interseca la foce del fiume Platani nei territori di Ribera e Cattolica Eraclea e lambisce il promontorio di Capo Bianco, sede dell’antica città greca di Eraclea Minoa. Della Riserva fanno parte bellissime spiagge caratterizzate da un mare particolarmente limpido e cristallino.

Bosco Cavallo, Cianciana: all’interno del bosco di Monte Cavallo è stata realizzata un’area attrezzata con tavoli e barbecue in pietra che permette ai visitatori di godere delle bellezze del luogo in assoluto relax. L’area è inoltre provvista di fontanelle, di un campo di bocce e di bagni per disabili. Dal bosco si può ammirare la valle del Platani e in lontananza uno scorcio del mare. Ancora da segnalare nella zona le grotte del Cavallo, del Sindaco e dello Zubbio che rivestono un grande interesse sia naturalistico che archeologico.

Bosco Firrio, Grotte: la cittadina di Grotte si adagia su una fertile collina lungo il corso del fiume San Biagio, immersa tra i rigogliosi terreni da pascolo e i pini del bosco di Firrio, una delle aree attrezzate della provincia agrigentina che offre suggestivi percorsi escursionistici.

Oasi Lipu, Montallegro: L’Oasi LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) si sviluppa intorno al bacino artificiale del Gorgo ed è una delle poche aree protette siciliane attrezzata per le visite guidate. L’Oasi comprende diverse tipologie ambientali: le acque fonde, frequentate in inverno da cormorani; le acque basse, dove troviamo tra gli altri l’airone cenerino e l’anatra marzaiola; la vegetazione palustre delle sponde accoglie invece il tuffetto, la folaga e la cannaiola. Una citazione particolare va riservata alla tartaruga palustre, un rettile molto raro, simbolo dell’Oasi.

Terme di Acqua Pia, Montevago: a pochi chilometri dal centro abitato sgorga una sorgente di acqua calda impiegata per scopi terapeutici. A dar vita al mito delle Terme Acqua Pia è una leggenda che vede come protagonisti due pastori, Cinzio e Corinzia, in cerca dell’immortalità. Ancora oggi la sorgente, attentamente curata e giornalmente monitorata, continua a scorrere, donando salute e bellezza a coloro che si immergono nelle sue acque. Inoltre a poca distanza dalle antiche sorgenti è stato recentemente realizzato il borgo termale con comode camere, un solarium, un ristorante e una piscina per rendere il soggiorno ancora più comodo e gradevole. Ancora da segnalare nel territorio del comune l’area attrezzata del bosco del Magaggiaro dove è possibile trascorrere meravigliose giornate a contatto con la natura.

Diga di San Giovanni, Naro: sorge sul fiume Naro, a pochi chilometri dal centro abitato, e fu costruita per realizzare un serbatoio artificiale capace di contenere diciassette milioni di litri d’acqua. Diventata ormai un importante punto di riferimento per il canottaggio nazionale e internazionale, è la sede di varie manifestazioni sportive tra le quali il Trofeo Internazionale dei Templi, la Coppa Promozionale Montù e i Campionati Regionali Assoluti.

Monte Sara, Ribera: area attrezzata costruita all’interno di un bosco di pini ed eucalipti, con panche e tavoli in pietra locale, punti cottura, un campo da bocce, delle fontanelle e vari servizi di utilità per i visitatori. Il luogo, ideale per le escursioni in mountain bike, offre la possibilità di rilassarsi all’area aperta e ammirare la variegata flora e fauna autoctona.

Lago Arancio, Sambuca di Sicilia-Santa Margherita di Belice-Sciacca: gode di particolare interesse paesaggistico il lago Arancio che, ubicato nella Valle dei Mulini, ha fatto da scenario a diversi campionati di sci nautico di livello mondiale. Realizzato nel periodo 1949-1952 con la costruzione di una diga, il livello dell’acqua oggi arriva a coprire per circa sei mesi l’anno il fortino di Mazzallakkar, residuo della dominazione araba. Nel 2000 lo Stato lo ha assegnato in gestione alla LIPU che ne ha fatto un’oasi naturalistica. Segnaliamo infine ad ovest del lago il bosco della Resinata e ad est le gole della Tardara.

Riserva naturale integrale di Monte S. Calogero, Sciacca: la Riserva tutela un complesso ipogeico costituito da cinque grotte tra cui le famose “Stufe di S. Calogero” all’interno delle quali fuoriescono flussi vaporosi terapeutici. Il nome della Riserva deriva dalla leggenda secondo la quale in una delle grotte del Monte Kronio abbia trovato ritiro S. Calogero. Le grotte furono abitate già in epoca e frequentate fin dall’età greca. A piedi del Monte Kronio-S. Calogero si trova il Castello Incantato, un uliveto in cui si trovano centinaia di suggestive teste scolpite sulla roccia o su tronchi d’olivo da un singolare artista-contadino, Filippo Bentivegna.

Riserva orientata naturale di Torre Salsa, Siculiana: istituita nel 2000 dalla Regione Sicilia, la Riserva è gestita dal WWF che si occupa della salvaguardia di alcune specie animali che vivono in questo territorio. Ricordiamo infine che la Riserva di Torre Salsa vanta uno dei pochi esempi integri di ambiente dunale sopravvissuti in Sicilia ed è molto importante dal punto di vista naturalistico anche grazie alle sue spiagge incontaminate e dalla sabbia estremamente fine.

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