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Strage anziani: se al Covid si aggiunge la criminalità ‘umana’, in questo caso tutta femminile

A Palermo scoperta casa di riposo-lager, come altre di recente in varie zone, anche del Ragusano. Crudeltà cinica adattata alle esigenze burocratiche del coronavirus. Sei donne arrestate per orrori e violenze di ogni tipo

(16 aprile 2020)

Da settimane assistiamo impotenti ad un’autentica strage di anziani, sia per l’altissima incidenza del tasso di mortalità del Covid-19 tra le persone in età avanzata sia per l’autentica trappola letale che si sono rivelate in diverse realtà le case di riposo.

E il fenomeno incrocia quell’altro, tutto criminale, delle violenze in certe case di riposo come negli anni diversi episodi hanno documentato anche in provincia di Ragusa.

Questa volta, a Palermo, la Guardia di finanza indagando su una bancarotta, ha scoperto un ospizio lager nel salotto buono di Palermo. I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria hanno fatto scattare un blitz nella casa di riposo “Bell’aurora”, che si trova in un condominio del centro città, in via Emerico Amari 112. Un blitz per liberare dieci anziani e arrestare l’amministratrice e cinque collaboratrici della struttura, che sono accusate di maltrattamenti. L’indagine ha svelato un “orrore quotidiano”, come lo definisce il Gip nel suo provvedimento. Una telecamera nascosta ha registrato vessazioni di ogni tipo. “Se ti muovi di qua ti rompo una gamba così la smetti”, urlava una delle arrestate. Fra calci e schiaffi. “Devi morire, devi buttare il veleno – diceva un’altra dipendente – per quanto mi riguarda puoi crepare”. Una situazione che aveva finito per esasperare gli ospiti della casa di riposo. Nei giorni scorsi, un’anziana ha tentato il suicidio, provando a lanciarsi dal balcone.

In manette Maria Cristina Catalano, 57 anni, accusata anche di bancarotta fraudolenta, riciclaggio e autoriciclaggio; Vincenza Bruno, 35 anni; Anna Monti, 52; Valeria La Barbera, 28; Rosaria Florio, 41; Antonina Di Liberto, 54, denunciata anche per false dichiarazioni, che avevano fatto scattare per il marito il reddito di cittadinanza.

“In quella casa abbiamo registrato anche spintoni, colpi di scopa, in alcuni casi i degenti sono stati persino legati alla sedia a rotelle – racconta il colonnello Gianluca Angelini, il comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo – uno spaccato deprimente. Non è stato davvero facile documentare un campionario di così grande crudeltà, soprattutto in questo momento in cui gli anziani dovrebbero avere maggiore tutela”. E, adesso, si indaga anche sul decesso di un’ospite della struttura, che si era sentita male al mattino, ma non è stata accompagnata in ospedale. “In altri periodi avrei aspettato che moriva perché già boccheggiava”, diceva l’amministratrice della struttura vantandosi di avere rianimato lei l’ammalata. Ma nel pomeriggio, l’anziana è deceduta.

Durante il blitz della casa di riposo, con i finanzieri c’erano anche i sanitari del 118, che hanno sottoposto al tampone del Coronavirus i dieci ospiti di casa “Bell’aurora”. La struttura è adesso sequestrata, della gestione è incaricato un amministratore giudiziario con esperienza specifica nel settore, che ha già mandato una nuova squadra di infermieri. “C’era l’urgenza di interrompere un orrore quotidiano”, scrive il giudice delle indagini preliminari che ha disposto le misure: “L’indole criminale e spietata degli indagati impone l’adozione della misura della custodia cautelare in carcere, ritenuta l’unica proporzionata alla gravità e all’immoralità della condotta e l’unica idonea a contenere la disumanità degli impulsi”.

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