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Ragusa, morte della ristoratrice Gabriella Allù: aperta inchiesta per presunta malasanità

La donna si era recata al pronto soccorso del nosocomio ragusano perché accusava forti dolori addominali ed intorno alle 23 era stata registrata al triage con “codice verde”. Dopo alcune ore di attesa, il marito ha ricevuto una telefonata, ora al vaglio degli inquirenti, nella quale Gabriella lamentava di fortissimi dolori

(23 settembre 2020)

Venerdì scorso Ragusa è rimasta profondamente sconvolta ed incredula di fronte all’improvvisa morte di Gabriella Allù, 53 anni, titolare della storica panineria Shaker di Ibla (chiusa da anni) e del ristorante Titos.

Nella serata del 17 settembre, la donna, in seguito a dei dolori addominali, aveva raggiunto il pronto soccorso del Giovanni Paolo II con l’ambulanza del 118. Alle ore 23,06 è stata registrata al triage del pronto Soccorso del nosocomio ragusano. Qui le è stato assegnato il “codice verde”, vale a dire il codice che indica un quadro clinico poco critico, l’assenza di rischi evolutivi, e comunque l’indicazione di prestazioni differibili. Nel frattempo, al marito Giovanni non è stata riportata nessuna informazione, nonostante i tentativi di conoscere notizie sullo stato di salute della donna.

Dopo alcune ore di attesa, il marito ha ricevuto una telefonata, ora al vaglio degli inquirenti, nella quale Gabriella lamentava di fortissimi dolori. Giovanni si è quindi recato in pronto soccorso in cerca di aiuto. Il personale sanitario ha cercato di tranquillizzarlo dicendo: “Ci pensiamo noi, lei stia in sala d’attesa”. Alle ore 3.50, dopo quasi 5 ore, al marito di Gabriella è stata comunicata la morte per arresto cardiocircolatorio.

Dopo la denuncia dei familiari in Procura, i carabinieri hanno posto sotto sequestro la bara poco prima che avvenisse la sepoltura, unitamente alla cartella clinica. Quello che è successo in pronto soccorso non è dato sapere. A fare luce sulla questione i militari dell’arma che stanno acquisendo il materiale utile all’indagine.

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