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Ragusa – Il Palazzo del Governo e le sue bellezze: il professore Giorgio Flaccavento ci spiega perché visitarlo/GALLERIA FOTOGRAFICA

Personalità nota e profondo conoscitore del territorio e della realtà storica iblea

(27 marzo 2023 – Ragusa – Il Palazzo del Governo e le sue bellezze: il professore Giorgio Flaccavento ci spiega perché visitarlo)

di Antonella Galuppi

Fra le bellezze architettoniche della città di Ragusa, molto rinomato è il Palazzo del Governo, sede della Prefettura di Ragusa. Un Palazzo storico di grande prestigio, realizzato dall’Architetto Ugo Tarchi nel 1932 e affrescato dal Maestro Duilio Cambellotti, che non è sempre visitabile se non in eventi del tutto speciali. Proprio nella giornata di sabato 25 marzo è stato possibile entrare in alcune delle sue meravigliose stanze e fare un tuffo nel passato. Fra i numerosi visitatori, il Professore Giorgio Flaccavento, personalità nota e profondo conoscitore del territorio e della realtà storica iblea, che già altre volte aveva visto il sito, in questa sua breve considerazione, ci spiega perché visitarlo e ritornare a farlo .

“Questa è la sede di uno dei massimi capolavori dell’arte del ‘900. Argan diceva che Duilio Cambellotti, al di là della modernità dei linguaggi e delle opinioni che si hanno sull’arte, dal punto di vista dell’attrezzatura tecnica era il più dotato degli artisti del ‘900. Noi abbiamo il privilegio di avere uno dei capolavori di Duilio Cambellotti, il quale seppe neutralizzare la retorica fascista cui lo costringeva la commissione, soprattutto laddove il tema lo permetteva, com’è nella sala del camino, dove c’è la rappresentazione più veritiera del territorio ragusano: un vero miracolo. Da quella terrazza ideale che apre in questo piccolo vano della sala del camino, si vede a 360 gradi il paesaggio di Ragusa con la sua storia. Solo il talento e l’intuizione di un genio può averlo fatto. Lui si servì di collaboratori ragusani perché voleva che questa visione corrispondesse al vero. I suoi collaboratori fotografavano dalla Prefettura, o dai tetti, la Prefettura stessa perché è come se da un grande terrazzo si vedesse il territorio di Ragusa. Cambellotti è un realista, è al di là della sintesi che noi recepiamo immediatamente. Ad una prima visione, dei particolari ci possono sfuggire. In questo caso, l’autore è costretto a proclamare alcuni temi, come la marcia su Roma o la vittoria di Vittorio Veneto. Vi sono dei particolari che riportano alla realtà, come le famiglie che stanno ai margini della marcia su Roma, come la visione di Roma dietro i gerarchi fascisti o come i cavalli della vittoria, dettagli che possono sfuggire, quindi ritornando si rivedono con piacere”.

FOTO DI ANTONELLA GALUPPI

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