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Nomine assessore e presunto sessismo. Botta e risposta tra il sindaco Cassì e il gruppo M5S

"Criticare la scelta di due professioniste qualificate da curricula di prim’odine, ancor prima che inizino a lavorare, dà la misura di quanto alcuni abbiano la disperata necessità di polemizzare" - sottolinea il primo cittadino. "Cerca di capovolgere la frittata per cercare di non rispondere agli unici interrogativi su cui tutta la città attende delle risposte" - risponde il M5S

(15 gennaio 2020)

“Oggi ho purtroppo letto l’ennesimo scadimento del linguaggio della politica locale, che prova a scimmiottare quello nazionale facendo ancora peggio”. Così esordisce il sindaco del capoluogo ibleo, Peppe Cassì, dopo essere venuto a conoscenza delle critiche e delle perplessità, espresse in una nota di questa mattina, da parte dei consiglieri pentastellati, in merito alla nomina delle due nuove assessore entrate in Giunta. “Tra le critiche alle nomine dei due nuovi assessori, a cui non voglio dedicare nemmeno tanto tempo, – continua – ce n’è una che si qualifica da sé: secondo i consiglieri del Movimento 5 Stelle avrei scelto due donne convinto che “le donne siano più facili da abbindolare”. Un commento assolutamente sessista. Evidentemente un assessore con delega, tra le altre, alle Pari opportunità, assente sotto la loro gestione da questo Comune, è assolutamente necessario. Quanto a tutte le altre accuse, criticare la scelta di due professioniste qualificate da curricula di prim’odine ancor prima che inizino a lavorare, dà la misura di quanto alcuni abbiano la disperata necessità di polemizzare”.

Non si è fatta attendere la controreplica dei consiglieri M5S Ragusa: “Il sindaco di Ragusa continua a giocare con le parole e ci accusa di utilizzare frasi sessiste quando, invece, è lui ad assumere atteggiamenti poco rispettosi, sul piano politico, di due donne. Ogni volta che il sindaco cerca di spiegare un suo atteggiamento, – proseguono – sbaglia e offende. Il primo cittadino, insomma, cerca di capovolgere la frittata per cercare di non rispondere agli unici interrogativi su cui tutta la città attende delle risposte. Glieli riproponiamo. Il primo: perché ha deciso di nominare assessore, di cui nessuno ha mai messo in dubbio il curriculum, la nipote del capo di gabinetto che fa parte del suo spoiling system? Non c’erano altre scelte migliori da fare per opportunità politica e per dare l’impressione che palazzo dell’Aquila non sia gestito solo da alcuni nuclei familiari di questa città? Il secondo: come faranno un assessore di Fratelli d’Italia a convivere con l’assessore Gianni Iacono, che certo di destra, e forse neppure anche di centro, si può definire, nell’ambito della stessa Giunta? Ecco, aspettiamo risposte a queste sollecitazioni piuttosto che accusarci di uscite poco felici (ricordiamo, ma il sindaco lo sa benissimo, che stavamo facendo un ragionamento politico) decontestualizzate ad arte.

In conclusione: “Noi sessisti? Ma quando mai. Ricordiamo che la nostra unica deputata regionale in provincia è una donna e che la più votata del movimento in Consiglio, alle scorse amministrative, è stata una donna. E che a difendere le prerogative delle donne sulla questione dell’utilizzo dei pass rosa in città sono stati i Cinque Stelle. Ma di che parla Cassì?

Claudia Trapani

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