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Comune di Ragusa, l’aumento di stipendio al segretario generale è vero. ‘Falsa’ è la pretesa di negarlo

Nessuna rettifica sul piano oggettivo dei fatti, ma solo la spiegazione soggettiva delle ragioni che lo hanno indotto a disporre la determina sindacale proprio l’11 marzo

(19 marzo 2020)

Il sindaco di Ragusa Cassì, in un suo post su fb, scrive di non avere tempo di occuparsi di quelle che egli, del tutto soggettivamente e a dispetto dei dati di realtà, definisce ‘fake’, ovvero dei falsi, ma – nell’irrefrenabile allergia compulsiva alla libera informazione e alla democratica dialettica pubblica che viaggia anche su blog e social – si occupa invece, a fronte delle fake asserite, di produrre egli delle fake ‘autentiche’: niente di nuovo né di esclusivo – va riconosciuto a vantaggio del ‘nuovissimo’ sindaco di Ragusa – è una caratteristica, anzi l’eterno vizio, del potere!

‘Autentica fake’ è il sigillo ‘falso’ da lui apposto, a caratteri cubitali e con un rosso che sembra attinto dalla fascia tricolore, sull’articolo da noi pubblicato martedì scorso a proposito dell’aumento dell’indennità di posizione attribuito al numero uno dei burocrati comunali con determina dell’11 marzo, una data che tutti gli Italiani conoscono bene: è il giorno del terzo dei decreti legge dell’emergenza, seguente di soli due giorni al precedente: entrambi hanno esteso a tutta l’Italia le misure prese col primo decreto nelle zone rosse del Nord e quello dell’11 marzo ha impresso anche un poderoso giro di vite.

Il portavoce del sindaco (portavoce fiduciario al servizio della persona del sindaco, anche se a spese dei cittadini: non l’ufficio stampa che è al servizio dell’Isituzione comunale) ha telefonato a Ialmo.it annunciando una richiesta di rettifica che non è mai arrivata nonostante la piena disponibilità della redazione e anzi l’auspicio espresso dalla stessa sul rapido invio della richiesta di rettifica, essendo la verità dei fatti e il libero contronto delle opinioni quanto di più ci stia a cuore.

A quella telefonata, i cui fini evidentemente erano altri, non è seguita alcuna rettifica, né un qualunque comunicato o dichiarazione avente anche solo il valore di replica.

Allora, sempre in omaggio alla verità dei fatti e al pluralismo delle voci, attingiamo al post del sindaco su fb nel quale egli, tra l’altro, afferma:

“L’ultima cosa che volevo fare in questi giorni era dovermi occupare di polemiche politiche e fake news. Per questo, quando due giorni fa questa notizia è stata diffusa, ho preferito non commentarla. Ma visto che nemmeno in questi momenti la politica sa evidentemente compattarsi e che la speculazione continua incessante, mi trovo costretto a distogliere per un attimo l’attenzione da cose ben più importanti, per spiegare ai cittadini la realtà dei fatti.

Ma quale raddoppio del compenso del Segretario Generale! Il famigerato aumento di cui si parla corrisponde infatti a poco più 200 euro mensili, e trova una ben precisa motivazione di cui evidentemente né politici né blogger hanno avuto cura di informarsi.

Nei giorni scorsi, infatti, si è deciso di sciogliere una convenzione in atto da ben prima del mio insediamento tra Comune e Libero Consorzio, che privava il nostro Ente della disponibilità del segretario generale per un giorno a settimana a vantaggio dell’ex Provincia. Così facendo il Comune ha recuperato il pieno impegno di una figura cruciale nelle dinamiche della Amministrazione. A fronte dell’elevato numero di funzioni aggiuntive attribuite al Segretario e del maggior impegno di lavoro allo stesso richiesto presso il nostro Ente, è stata aumentata la parte variabile del suo stipendio dal 30% al 50% così come previsto dalle norme. Ripeto: aumento del 20% della sola parte variabile per circa 200€ al mese, altro che raddoppio dello stipendio!”

Questa la lettura che Cassì dà della sua determina, assunta l’11 marzo. Nessuna rettifica sul piano oggettivo dei fatti, ma solo la spiegazione soggettiva delle ragioni che lo hanno indotto a disporre la determina sindacale proprio l’11 marzo. Per l’occasione Cassì chiarisce che l’aumento riguarda la parte variabile dello stipendio del segretario generale che passa dal 30 al 50 per cento. Quindi un aumento che, in valore relativo, è dei 2/5 in quanto porta a 50 ciò che prima era 30: quindi un aumento del 40%, il che non è cosa molto lontana dalla semplificazione che ne era stata fatta nei termini di un aumento del 50 per cento.

Peccato! Avremmo voluto che Cassì potesse smentire la notizia così come lascia credere, ingannevolmente, di poter fare attraverso la roboante apposizione della parola ‘falso’, ma non è così. Ciò avrebbe richiesto che egli non avesse adottato quella determina in quell’infausto 11 marzo.

La determina c’è e Cassì la conferma. Altro che rettifica!

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