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Impianto di biometano avanti tutta, il Tar nega la sospensiva: esulta l’impresa, cittadini delusi

Il Comune di Modica e l’azienda sono stati molto attenti perché l’iter non fosse sottoposto a valutazione di impatto ambientale, scegliendo la procedura semplificata istruita dal Suap di Palazzo San Domenico

(12 febbraio 2020)

Nessuna sospensiva. Il Tar di Catania ha rigettato la richiesta di bloccare i lavori per la realizzazione di un impianto di biometano, in contrada Zimmardo-Bellamagna, territorio di Modica ma alle porte del centro abitato di Pozzallo. Sarà ‘udienza di merito, fissata per il 21 ottobre, a definire la controversia. Soddisfatta l’impresa, la Biometano Ibleo promotrice del progetto che ha avuto un’autorizzazione-lampo da parte del Comune di Modica, mentre c’è amarezza nell’intera comunità di Pozzallo che si batte contro un impianto che avrebbe un grave impatto ambientale sulla città.

Quell’autorizzazione fu rilasciata da parte del Suap di Modica, nel mese di agosto, alla “Biometano Ibleo Srl”, rappresentata per il 35% da Michele Leocata, titolare dell’azienda Avimecc; il 60% delle quote è detenuto dalla “Sviluppo biometano Sicilia Srl” di Messina, della quale fa parte l’ex parlamentare europeo, nonché assessore regionale con il governo Cuffaro, Giovanni La Via.

Il fronte del no sperava nell’accoglimento del ricorso al Tar presentato dai componenti del Consorzio Bellamagna, stranamente più che dimezzati dall’avvio della raccolta firma. Ora dopo il no alla richiesta di sospensiva, rimane, a parte la sentenza di del Tar prevista ad ottobre, il ricorso straordinario al Presidente della Regione Nello Musumeci.

I ricorrenti evidenziano tutte le ombre di un procedimento frettoloso che presenta diversi punti oscuri e paventano un vero e proprio sopruso ai danni di una comunità, quella di Pozzallo, mai informata della realizzazione di un impianto di biogas a meno di 700 metri dal centro urbano.

“Il sindaco Ignazio Abbate – ha dichiarato il primo cittadino di Pozzallo, Roberto Ammatuna – si assuma la responsabilità di aver incrinato i rapporti tra due comunità da sempre amiche”. Il Comune di Modica e l’azienda sono stati molto attenti perché l’iter non fosse sottoposto a valutazione di impatto ambientale, scegliendo la procedura semplificata istruita dal Suap di Palazzo San Domenico. L’impianto avrà una capacità di produzione media di 499 metri cubi all’ora circa. Oltre quella soglia, cioè da 500 Mc in poi, l’iter sarebbe passato in mano alla Regione con la necessità di sottoporre l’impianto alla valutazione di impatto ambientale. L’autorizzazione celere del Suap, tra l’altro, è stata motivata dal carattere di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’iter. Proprio per tale motivo, secondo i ricorrenti, l’autorizzazione doveva passare dal consiglio comunale, cosa che non è accaduta. Nel ricorso straordinario al presidente della Regione, si richiama anche la direttiva dell’UE, numero 92 del 13 dicembre 2011, che prevede la valutazione di impatto ambientale per gli impianti di biometano considerata anche la natura, la dimensione e l’ubicazione degli stessi, a prescindere dalla soglia di produzione.

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