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E a Pasqua c’è chi fugge da qualcosa di più grave del Covid: centinaia di migranti verso la Sicilia

Dopo il barcone con 79 persone, altre quattro imbarcazioni in arrivo. E dopo il caso di Pozzallo (un quindicenne contagiato) Musumeci chiede una nave per la quarantena

(12 aprile 2020)

C’è qualcosa di più grave, urgente e minaccioso dei rischi del coronavirus. Almeno per chi vive nelle aree di guerra o colpite dalla desertificazione e prive di ogni condizione compatibile con la vita umana. E da qui si continua a scappare, verso l’Europa e, quindi, verso la Sicilia dove però i porti sono chiusi.

Dopo il barcone in legno con a bordo 79 persone intercettato la scorsa notte a poche miglia da Lampedusa e condotto dalle motovedette a Porto Empedocle, altre quattro imbarcazioni alla deriva sono state segnalate dal centralino Alarm phone nel Mediterraneo e in zona Sar maltese senza che nessuno le soccorra.

“Quattro barche sono alla deriva nel Mediterraneo centrale, due nell’area Sar maltese. Gli imperativi umanitari devono prevalere mentre si proteggono le comunità ospiti”, invoca Vincent Cochetel, inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo. Ma la macchina dei soccorsi nel Mediterraneo è ferma e l’unica ong presente, la tedesca Alan Kurdi di Sea-eye vaga da giorni senza un porto con 150 persone a bordo.  E così appare molto probabile che nelle prossime ore le quattro barche arrivino in acque italiane.

E il presidente della Regione Musumeci lancia l’allarme, tornando ad appellarsi al ministro dell’Interno Lamorgese e al presidente del Consiglio Conte chiedendo l’invio di una nave da far stazionare davanti Lampedusa per ospitare i migranti in quarantena.

A Lampedusa non c’è più posto per i troppi migranti in quarantena e c’è ansia per altri possibili contagi dopo che venerdì è risultato positivo al covid 19 un giovane migrante egiziano di 15 anni arrivato giovedì nell’hot spot di Pozzallo (Rg) perché trasferito da Porto Empedocle, dopo che il 6 aprile era approdato a Lampedusa con un barchino di fortuna.
Ieri il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina, ha firmato un’ordinanza con cui dispone la completa chiusura del porto in seguito allo sbarco di un gruppo di 72 migranti soccorsi ieri a Lampedusa e, soprattutto, l’approdo, nei giorni precedenti, di un quindicenne egiziano risultato positivo al Coronavirus.
Intanto una motovedetta della Guardia Costiera italiana ha terminato un trasbordo di cibo sulla Alan Kurdi,  la nave umanitaria con 149 migranti soccorsi nei giorni scorsi al largo delle coste libiche. La Alan Kurdi naviga davanti alle coste sud-occidentali della Sicilia. Per effetto del decreto del Governo che ha dichiarato nei giorni scorsi non sicuri i porti italiani dunque la nave della ong tedesca Sea Eye non ha il permesso di sbarcare. Ieri il capitano aveva chiesto cibo, medicinali e carburante.

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