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Diana come Evan: la sfortuna di nascere dove non c’è amore

di Antonella Galuppi

Milano: Diana aveva 18 mesi quando, il 22 luglio 2022, è stata trovata priva di vita, per gli stenti e la fame, dalla stessa madre, dopo essere rimasta sola per 6 giorni. Accanto a lei un biberon vuoto ed una boccetta di benzodiazepine mezza piena. La madre l’aveva lasciata sola per recarsi dal suo compagno, residente in un’altra città, e pare non fosse la prima volta.

Rosolini (SR): Evan aveva 21 mesi quando è stato ucciso, il 17 agosto 2020, dalle percosse inferte dal compagno della madre, in presenza della stessa. Non era la prima volta che il bambino subiva maltrattamenti e sul suo corpicino martoriato ne sono state trovate le prove.

Due storie di piccole vite stroncate in modo disumano che molto hanno in comune: la tenerissima età e madri che non hanno saputo proteggerli. Due donne che pur non avendo agito direttamente hanno, con il loro comportamento omissivo, provocato la morte dei loro figli. Storie illogiche, contro natura, perché il comune sentire non può accettare, da colei che dona la vita, che possa, allo stesso tempo, toglierla.

All’origine dei reati, moventi altrettanto sconcertanti. Per la madre di Diana, una 37enne, l’accusa è di omicidio volontario aggravato da futili motivi e dalla premeditazione. Per la madre di Evan, una 24enne, i giudici della Corte d’assise di Siracusa hanno emesso sentenza d’ergastolo per omicidio con maltrattamenti, in concorso col compagno, 32enne, che ha materialmente compiuto l’uccisione.

Diana ed Evan sono, purtroppo, solo alcune fra le vittime innocenti di una lunga serie che, da nord a sud, hanno avuto la sfortuna di nascere in famiglie che non li hanno saputi amare e la cui giustizia umana non potrà mai risarcire le sofferenze subìte.

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