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CGIL e CISL contro il comune di Comiso: “Violati gli impegni assunti per i pagamenti ai dipendenti”

Immediata la replica dell'assessore al personale, Manuela Pepi: "Toni diffamatori, le indennità sono solo sospese e ieri all'incontro in programma ieri non si è presentata nessuna sigla. Convocherò i dipendenti"

(31 maggio 2019)

Si profila lo scontro tra le segreterie generali di Cisl Fp e Fp Cgil e gli amministratore del Comune di Comiso, in mezzo la sorte lavorativa e gli stipendi dei dipendenti comunali. In una nota trasmessa stamattina dai sindacati si diffida l’amministrazione comunale per la mancata corresponsione di diverse indennità al personale dipendente e la violazione di precisi impegni assunti tra le parti. “Lo scorso 12 marzo – spiegano in una nota il segretario territoriale Cisl Fp, Antonio Nicosia, e il segretario generale Fp Cgil, Nunzio Fernandezfu deciso, in delegazione trattante, che entro il 30 aprile doveva essere approvato il nuovo Contratto collettivo decentrato integrativo e che, fino a quella data, le varie indennità andavano corrisposte secondo le regole vigenti. Solo chiacchiere, a quanto pare, giacché al momento non si è ancora vagliato, nella sua interezza, il nuovo contratto aziendale e, circostanza ancora più grave, i responsabili di posizione organizzativa hanno bloccato il pagamento del salario accessorio, creando non poche difficoltà a tutti i dipendenti”.

I sindacalisti parlano di “un comportamento inaccettabile e per alcuni versi sprezzante se si considera soprattutto il fatto che i titolari di posizione organizzativa, i cosiddetti dirigenti, a quanto pare, avrebbero regolarmente percepito l’indennità di posizione. Per loro, a quanto ci risulta, nessuna sospensione, in barba al nuovo sistema di valutazione e pesatura, ancora da approvare, nonostante il termine ultimo sia spirato il 21 maggio scorso. E sembra che tale indennità sia stata elargita al massimo. Se così stanno le cose, e ci si augura che non sia così, non vi è dubbio che si sta agendo in dispregio delle norme contrattuali. Per questo motivo, e soprattutto per fare chiarezza e allontanare ogni dubbio, invitiamo i revisori dei conti a verificare come stanno davvero le cose”. Cisl e Cgil proseguono affermando che “qualcuno oggi vuol fare ricadere la responsabilità per il blocco del salario accessorio sulle organizzazioni sindacali. Niente di più falso. La parte pubblica ha avuto a disposizione ben due mesi e mezzo per evitare questa situazione d’impasse. Ma, in pratica, non ha fatto niente. Ha solo pensato a tutelarsi in barba alla categoria”. I rappresentanti delle sigle sindacali concludono chiedendo che si proceda entro pochi giorni a pagare il dovuto ai dipendenti.

A rispondere è, immediatamente, l’assessore al Personale Manuela Pepi che si dice stupita dalle dichiarazioni dei sindacati. “In 11 mesi dall’avvio della nuova amministrazione sono state instaurate ben due delegazioni trattanti, sintomo di un costante ascolto e di un’apertura nei confronti delle associazioni sindacali come mai accaduto in passato. Al tavolo del 12 marzo – prosegue Pepi – è stato ripartito il fondo sino alla data del 30 aprile e dunque i sindacati sapevano benissimo che sino alla nuova sottoscrizione del contratto decentrato ed alla ripartizione dell’ulteriore fondo, alcuna indennità di responsabilità per legge poteva essere corrisposta. Alcuna analogia può essere fatta con le indennità di posizione spettante alle posizioni organizzative che non vengono remunerate con somme ricadenti nel fondo e dunque non sono oggetto di concertazione con le sigle sindacali. L’affermazione in tal senso è servita solo a generare confusione e rischia di assumere toni diffamatori. Ancora più grave risulta l’atteggiamento dei sindacati se si tiene conto che la bozza del contratto decentrato è stata loro trasmessa in data 16 maggio con convocazione della delegazione trattante per la sottoscrizione del contratto stesso alla data del 23 maggio: nella seduta del 23 maggio – spiega ancora l’esponente della giunta Schembari si è proceduto alla lettura del contratto, con approvazione articolo per articolo sino a che le medesime sigle presenti non hanno chiesto di aggiornarci a nuova data per chiudere i lavori. Sebbene l’amministrazione si sia messa a disposizione, le associazioni sindacali non sarebbe stati disponibili prima del 4 giugno 2019, data prevista per la sottoscrizione del contratto decentrato”.

Manuela Pepi

Pepi ricorda che alle associazioni sindacali è stata anche trasmessa la bozza di delibera sulle nuove regole di individuazione delle posizioni organizzative e che al confronto con l’amministrazione previsto per il 30 maggio, cioè ieri, nessuno si è presentato per “concomitanti impegni”, motivo per cui gli stessi sono stati nuovamente invitati per il prossimo 3 giugno, con inevitabile rallentamento per la macchina amministrativa, che di fatto non ha ancora deliberato i nuovi criteri. L’assessore parla di un “comportamento dilatorio che a questo punto, forse, potrebbe non essere casuale” e definisce “gravissima la richiesta di immediata erogazione delle somme, se si considera che tale elargizione, senza la preventiva ripartizione del fondo sarebbe illegittima e contra legem. Non si esclude la mia volontà di indire un’ assemblea aperta con i dipendenti, perché abbiano ben chiaro il metodo trasparente e legittimo con cui si sta operando a tutela dei loro diritti trascurati da tempo e sui quali l’amministrazione di cui mi pregio di far parte, ha inteso puntare a garanzia delle posizioni tutte, senza esclusione alcuna tra i funzionari stessi, qualsiasi sia la categoria d’inquadramento. Le indennità per cui è stata espressa diffida al pagamento – conclude l’assessore Pepi – sono solo sospese e saranno validamente erogate solo dopo la sottoscrizione del contratto decentrato e la successiva ripartizione del fondo con le organizzazioni sindacali”.

Valentina Frasca

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