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Tassa di soggiorno e consulente esperto alla cultura: Ragusa in Movimento chiede spiegazioni

"Sembra che l’amministrazione intenda pagare con i fondi della tassa di soggiorno la consulenza dell’esperto per la cultura. Se così fosse, sarebbe un modus operandi inspiegabile e, secondo noi, da bocciare"

(21 gennaio 2020)

“La cultura è una cosa seria. E come tale va affrontata. Servono anche, però, che gli strumenti adottati affinché ciò accada si muovano lungo la stessa direzione, che abbiano, cioè, la loro ragion d’essere”. A sostenerlo è il presidente dell’associazione politico culturale Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, a proposito dalle notizie che arrivano da palazzo dell’Aquila circa le modalità di corresponsione degli emolumenti ai consulenti. “Sappiamo che in città – continua Chiavola – è attiva da qualche anno la tassa di soggiorno che rappresenta una bella boccata d’ossigeno per il Comune sul fronte del sostegno ai servizi per il turismo. Non sempre, però, queste somme, in passato, sarebbero state utilizzate per i fini per cui sono state accantonate. Già tempo addietro abbiamo chiesto che venisse riservata una specifica attenzione al punto. Proprio per evitare di vanificare la funzione stessa delle risorse contemplate dall’imposta di soggiorno. Adesso, addirittura, pare che intenzione dell’amministrazione comunale sia quella di pagare con queste risorse il consulente alla Cultura, l’architetto Nuccio Iacono. Naturalmente, continuastiamo parlando di un grande professionista nonché operatore culturale di casa nostra. E non stiamo mettendo in discussione il fatto che debba essere pagato. Anzi, è giusto che chi svolga un lavoro, anche di consulenza come in questo caso, veda corrispondere al suo impegno un pagamento in denaro, pure quando si tratta di risorse economiche della collettività.

Prosegue: “Quello che risulterebbe, invero,  inspiegabile è che queste somme arrivassero dai fondi raccolti per la tassa di soggiorno quando le finalità dovrebbero essere, a nostro modo di vedere, completamente differenti. Ecco perché chiediamo spiegazioni in proposito all’amministrazione comunale e, nel caso in cui tale voce dovesse risultare fondata, chiediamo alla stessa di compiere un passo indietro e di variare le modalità. Sarebbe davvero inspiegabile, a maggior ragione nei confronti degli operatori che periodicamente sono costretti a sborsare la tassa, una scelta di questo tipo che snaturerebbe completamente la finalità della tassa di soggiorno”.

Comunicato stampa

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