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ASP Ragusa, stabilizzati 131 infermieri

Dal 1° maggio nuovi contratti a tempo indeterminato

(14 marzo 2023 – ASP Ragusa, stabilizzati 131 infermieri)

La direzione strategica dell’ASP di Ragusa ha deliberato la stabilizzazione di 131 infermieri a seguito di due procedure indette a dicembre dello scorso anno. La stipula dei relativi contratti individuali di lavoro a tempo indeterminato avrà decorrenza dal 1° maggio 2023. La prima procedura, ai sensi dell’articolo 20 comma 1 del decreto legislativo n.75/2017, ha consentito l’assunzione di 71 unità infermieristiche che hanno maturato, alla data del 30 giugno 2022 o del 31 dicembre 2022, tre anni di servizio negli ultimi otto, anche non continuativi, alle dipendenze dell’ASP di Ragusa (per almeno un giorno) o di altre Aziende del servizio sanitario nazionale, Enti e istituti di ricerca, a cui hanno avuto accesso previo concorso.

La seconda procedura, ai sensi dell’art.1 comma 268 lett. B della legge n.234/2021, valorizza invece le professionalità reclutate a tempo determinato dall’ASP di Ragusa, purché abbiano maturato 18 mesi di servizio (anche non continuativi) entro e non oltre il 30 giugno 2022, di cui almeno sei durante le fasi dell’emergenza Covid-19, che il legislatore ha individuato nell’arco temporale fra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022. Questa seconda procedura, previa approvazione di una graduatoria di merito, consente nell’immediato la stabilizzazione dei primi 60 infermieri in possesso dei requisiti indicati.

La copertura dei posti mediante procedura di stabilizzazione risulta coerente con la programmazione triennale del fabbisogno del personale e al tetto di spesa assegnato, e comporta inoltre una riduzione della spesa per il personale a tempo determinato. Il commissario straordinario dell’ASP di Ragusa, Fabrizio Russo, esprime “soddisfazione e apprezzamento per il lavoro degli uffici, che ci consente di completare un percorso che riconosce il lavoro svolto dai nostri infermieri in questi mesi così impegnativi, anche e soprattutto a causa della pandemia. A loro va il nostro grazie per aver assistito i pazienti con scrupolo e sensibilità non comuni”.

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