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Treno veloce Palermo – Punta Raisi: come sta andando a 5 settimane dall’inaugurazione?

Tre anni di lavori e oltre un miliardo speso per collegare all'aeroporto la tratta che poi arriva fino a Trapani. Ma qualcosa non va, soprattutto nei comuni al confine tra le due province

(17 novembre 2018)

Ci sono voluti più di tre anni per collegare Palermo a Punta Raisi in treno, e a distanza di un mese dall’inaugurazione, con la ‘corsa zero’ partita dalla stazione Notarbartolo per arrivare all’aeroporto Falcone Borsellino, l’attenzione sembra ora essere concentrata unicamente sul restyling di appena una trentina di km di percorso. E’ stato speso oltre un miliardo di euro per gli ammodernamenti della vecchia linea ferroviaria che da Palermo poi prosegue fino a Trapani e per i lavori di raddoppio dei binari, con le nuove fermate di tipo metropolitano dal capoluogo all’aeroporto.

L’inaugurazione è avvenuta lo scorso 7 ottobre, con i lavori sul passante ferroviario che hanno rappresentato la volontà di rendere le province e i paesi dell’hinterland più percorribili e meno ‘distanti’. Di fatto, però, raggiungere il Trapanese da Palermo, ancora oggi sembra un’impresa. Necessario il cambio treno a Piraineto per raggiungere i comuni palermitani ‘residui’, ovvero al confine tra le due province e un po’ “dimenticati”, Cinisi-Terrasini, Partinico, Trappeto e Balestrate e, appunto, quelli della provincia di Trapani. I lavori hanno garantito un servizio più veloce e le due nuove fermate La Malfa e Sferracavallo, ma il vero protagonista è il regionale che ogni mezz’ora, dalle cinque del mattino, collega il capoluogo all’aeroporto, senza però proseguire verso Trapani.

Stessa situazione sul versante orientale, da Palermo in direzione Messina, che collega anche le Madonie. In questi anni di attesa per la consegna dei lavori, è nato il comitato dei pendolari siciliani, che fa parte del CIUFER (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali). “Il prolungamento della metro a Termini – si legge sul blog dei pendolari – scatterà da giugno, così come le corse estive per Cefalù. Abbiamo chiesto ufficialmente alla Regione il motivo per cui il tratto a doppio binario già realizzato da anni tra Palermo centrale e Orleans non viene attivato. Abbiamo chiesto la fermata metro in tutte le stazioni nelle fasce critiche, sembra che qualcosa verrà concesso entro i primi mesi del 2019, anno in cui arriveranno da 4 a 6 treni nuovi”.

Intanto è stata pubblicata, ma non ufficializzata, una nuova tabella con gli orari delle corse in vigore dal prossimo 9 dicembre, frutto delle richieste proprio degli utenti della tratta Palermo  – Trapani. Tra le novità anche l’inserimento di corse veloci da 44 minuti che si fermeranno, come tappe intermedie, solo alle stazioni palermitane Orleans, Lolli, Notarbartolo e Francia. La situazione di disagio riguarda, comunque, tutta l’Isola. I principali centri sono scollegati e i treni regionali veloci ci impiegano ore, “fino a 1 ora e 30 minuti e in alcuni casi con la soppressione delle corse” denuncia di Giacomo Vivacqua, rappresentante del comitato pendolari siciliani. “Si continua a viaggiare in littorine rumorose e inquinanti. Gli studenti e i lavoratori hanno perso ogni speranza. È evidente a tutti – prosegue – anche ai più incompetenti, che le FS non sono in grado di garantire un servizio efficiente per una tratta così lunga e che sarebbe necessario spezzarla in due ( Modica – Gela / Gela – Caltanissetta ) ma non interessa a nessuno. Fanno appetito solo i finanziamenti europei spesi per ammodernare la tratta ( 35 milioni di euro) o per ristrutturare la stazione ferroviaria di Caltanissetta dove è stato speso almeno un milione di euro di fondi europei e ai disabili è impedito di prendere il treno”.

Gaia Di Giorgio

 

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