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Sgomberato il Cara di Castelnuovo del Porto. Salvini: “Adesso chiudo anche Mineo”

Il Ministro va dritto per la sua strada, centinaia di lavoratori dei centri di accoglienza stanno rimanendo disoccupati e nessuna spiegazione viene fornita sulla destinazione dei richiedenti asilo politico

23 gennaio 2019)

In virtù di quanto previsto dal “Decreto Sicurezza”, è iniziato lo sgombero del Cara di Castelnuovo del Porto, vicino Roma. Centinaia i migranti che sono stati fatti uscire dalla struttura presso la quale avevano trovato ospitalità, alcuni anche da anni. Lapidario il commento del Ministro degli Interni, Matteo Salvini, secondo cui “lo Stato pagava per l’affitto di questo immobile, di proprietà dell’Inail, un milione all’anno, più cinque di spese di gestione. Mi rifiuto di spendere 6 milioni di euro all’anno dei cittadini italiani”.

Salvini la definisce “una scelta di normalità per una struttura dove già sono stati dimezzati gli immigrati ospiti: da mille a 534“, e a chi lo definisce disumano o razzista risponde che “chi ne ha diritto sarà trasferito in altri centri” anzi “in bellissime strutture”, ma senza specificare quali. Poi conclude annunciando che, quanto prima, anche per i migranti ospiti del Cara di Mineo, il più grande d’Europa, sarà avviata la stessa procedura. Dunque, il centro chiuderà. 

Questo, intanto, è il video dell’intervento in aula dell’On. Roberto Morassut (PD) che chiede al Ministro Salvini di riferire in aula sulle modalità utilizzate per sgomberare il centro laziale. Modalità che, per il parlamentare, ricordano quelle della deportazione nazista, con uomini, donne e bambini separati.

Valentina Frasca

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