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Scuole chiuse, ma gruppi di ragazzini in giro per la città: Cassì li redarguisce e si appella al buon senso di tutti

Il primo cittadino di Ragusa aggiunge: “Se un semplice avvertimento non sarà sufficiente, si procederà con le multe, che ricordo essere molto salate”

(7 maggio 2020)

Già da mesi, a causa dell’emergenza covid-19, le scuole di tutta Italia sono chiuse, e lo saranno fino a settembre. Questo per evitare gli assembramenti di studenti e insegnanti nelle aule, e non solo, e garantire il distanziamento sociale. Ma se gli studenti non possono trascorrere del tempo insieme, ciò vale anche al di fuori dalle aule scolastiche. Purtroppo, però, sembra non sia chiaro per tutti, tant’è che il primo cittadino di Ragusa decide di intervenire con un post su Facebook.

“Il Governo di Roma ha deciso di tenere chiuse le scuole fino a settembre, avendo gli esperti evidenziato il rischio che con una riapertura, in assenza di dispositivi ed accorgimenti idonei per il distanziamento interpersonale, con ogni probabilità la curva dei contagi ricomincerebbe a salire, mandando all’aria i risultati fin qui a fatica raggiunti.

Osservo, però, e mi segnalano, gruppi di giovani in età scolare che, terminata la didattica a distanza, si ritrovano e si incontrano in giro per la città, in violazione di ogni prescrizione di sicurezza.

Che senso ha allora tenere chiuse le scuole?
Voglio allora fare un appello chiaro a questi ragazzi e a i loro genitori: fate in modo che le regole siano rispettate! Evitiamo ancora gli incontri con gli amici e non abbandoniamo le necessarie cautele. Non siamo ancora al sicuro!

Chiaro che se un semplice avvertimento non sarà sufficiente, si procederà con le multe, che ricordo essere molto salate, e che rischierebbero di gravare pesantemente su famiglie già fortemente in difficoltà”.

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