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Scicli, tensioni nel PD: “Noi non seguiamo il segretario”

Un gruppo di tesserati prende le distanze dalla linea del segretario Omar Falla

(31 maggio 2021 – Scicli – PD)

In vista delle prossime elezioni amministrative, a Scicli si scaldano i motori della politica e all’interno di movimenti e partiti inizia ad esserci fermento. Da qualche mese si è infatti creato l’asse PD, Articolo 1, M5S, ma tra i “dem” non tutti condividono la linea della segreteria ed ecco che un gruppo di tesserati ha deciso di prendere le distanze dal Segretario cittadino Omar Falla. «La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da un’improvvisa e forse imprevista accelerazione nell’attività politica di confronto e di “costruzione” del “nuovo” campo progressista, moderato e riformista. Il nuovo centrosinistra sciclitano insomma. Ebbene, i recenti eventi e le scelte intraprese dal Segretario del nostro partito, impongono una seria riflessione su chi siamo e su dove stiamo andando. Si sente spesso dire, in maniera un po’ troppo semplicistica, che senza basi non esistono le altezze, e appunto dalla base bisogna partire. Nell’ultimo anno, non facile a causa di una pandemia che ha altresì limitato fortemente le possibilità e occasioni di confronto, abbiamo assistito ad un lento e progressivo decadimento del discorso politico nonché un inesorabile svuotamento di quello che è sempre stato il ruolo del PD nel centro sinistra”. A sostenerlo sono Bartolo Iacono (Responsabile della formazione politica), Alessandro Grimaldi (ex responsabile della comunicazione – dimissionario), Lucia Nifosì e Paola Giannone (entrambe componenti della segreteria cittadina), ma i firmatari sostengono anche che a sposare la loro causa sono in tanti.

«Troppo spesso, – continuano – ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto, senza possibilità alcuna di poter discutere le scelte già prese da qualcun altro e, peggio, con l’evidente fastidio di fronte alle più che legittime osservazioni che venivano mosse. È ormai consuetudine che le posizioni che il partito assume all’esterno non siano la sintesi di un ampio e appassionante confronto all’interno, ma, nella migliore delle ipotesi, la risultante di una riserva assunta all’esito degli incontri di circolo, tra pochissimi partecipanti, e sciolta anche a distanza di giorni dal Segretario dopo non si sa bene quali consultazioni e con chi. Più volte, abbiamo palesato il disagio di trovarci di fronte a posizioni preconfezionate che tradiscono un’eterodirezione che abbiamo avuto difficoltà a spiegare e difendere fuori, tra quelli che dovrebbero essere i nostri elettori, posizioni che per lealtà nei confronti del partito e dei principi cui abbiamo convintamente aderito, abbiamo sostenuto pur non condividendole in primis e soprattutto nel metodo. È successo quando lo scorso marzo ci siamo trovati di fronte, dopo quasi due anni a traino di Italia Viva in un’alleanza letteralmente caduta dal cielo, al nuovo asse Art.1-Movimento 5 stelle- PD, è successo quando un consigliere comunale ha dichiarato in Consiglio Comunale di avere anche la rappresentanza del PD (sic!), è successo quando abbiamo trovato i simboli di altre liste civiche (di sinistra?) accanto al nostro in un comunicato sui vaccini, è successo quando ad una apertura di dialogo da parte di tre sindaci della nostra provincia, e tra essi il Sindaco di Scicli, si è preferito rispondere in modo sdegnoso chiudendo le porte ad ogni iniziativa di ricomposizione, è successo venerdì scorso quando, all’ennesimo invito del Sindaco si è risposto negativamente, assecondando quanti intendono boicottare la ricomposizione del centrosinistra a Scicli con un retorico e fastidioso comunicato pubblico, e con un invito ad excludendum sia nei destinatari che nei punti all’ordine del giorno. Oggi ci chiediamo, è questa la linea? Quando l’abbiamo decisa? In quale votazione di coordinamento? In quale assemblea? Perché – continua la nota – è questo il punto fondamentale, non è solo il merito, non è scegliere cosa fare, con chi o quando, è come. Ad oggi l’impressione è che il ruolo dei tesserati e simpatizzanti sia quello di meri spettatori di decisioni già assunte, immutabili ed immanenti, con un’assemblea di circolo ridotta ad organo consultivo di una dirigenza non bene identificata. L’essenza della democrazia è l’alternarsi delle posizioni di maggioranza e minoranza in un reciproco scambio che tutela le posizioni dell’una e dell’altra, ma senza confronto ciò non può avvenire ed è inaccettabile che oggi il nostro partito, che si definisce democratico per eccellenza, a questo confronto rinunci per non si comprende bene quale ragione e in nome di quale più alto interesse. Noi queste scelte non le condividiamo nel merito e nel metodo».

Proseguono: «Ciò di cui oggi Scicli ha bisogno è un centrosinistra unito, aperto, inclusivo e moderno, ben lontano da ciò che si sta pensando di costruire in questo momento. Continuare ad ignorare che della costruzione del nuovo centrosinistra a Scicli debba far parte anche l’attuale esperienza amministrativa, pur con i suoi molti limiti, gli aspetti migliorabili, ma anche con i risultati portati a casa, è miope, masochista, anacronistico e velleitario. La discussione deve essere sicuramente franca ma non si può certamente prescindere dai punti in comune che necessariamente ci sono tra noi e che devono essere la base di partenza del confronto e della costruzione, stavolta sì, delle altezze. Questo è “gettare il cuore oltre l’ostacolo” e “superare gli steccati”, questo ci si aspetta da un partito cardine di un centrosinistra riformista, progressista e moderno, un partito che giochi il suo ruolo centrale e che non vada a rimorchio di sigle che hanno interesse a perpetuare le ormai antiche divisioni e restituiscono all’esterno l’immagine di un partito litigioso, elitario, lontano da quelle che sono le reali esigenze della comunità. Chiediamo oggi, e dopo aver tentato più e più volte di stimolare un confronto all’interno del circolo e tra i nostri compagni, l’avvio di una riflessione seria e costruttiva, che possa veramente dare alla città un’amministrazione moderna, riformista e progressista, improntata ai valori della sinistra e del centro sinistra che superi finalmente le divisioni che per anni hanno asfissiato l’attività politica e allontanato i nostri elettori che oggi non si sentono più rappresentati e rivolgono lo sguardo verso altre sponde».

Breve ma decisa la replica del Segretario Omar Falla: «Apprendo con stupore di questa nota perché nessuno dei firmatari si è presentato all’assemblea che si è tenuta giovedì scorso. Conosco da sempre le loro posizioni, ma il PD ha organismi costituiti che possono deliberare e formare le maggioranze su quelle che sono le questioni. Purtroppo queste persone non hanno partecipato al dibattito».

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