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Sanità Sicilia, “Presidi chiusi e carenza di personale: criticità non più accettabili”

 Lo affermano i deputati regionali pentastellati

(27 maggio 2022 – Sanità Sicilia, “Presidi chiusi e carenza di personale: criticità non più accettabili”)

“Presidi sanitari che vengono chiusi, forte carenza di medici e personale sanitario nelle isole minori, pochi macchinari e una lista di criticità che sembra non finire mai: una scena desolante sulla quale il governo regionale ha accumulato, in questi quattro anni e mezzo, solo ritardi, inefficienze e promesse mai mantenute. È indispensabile invertire la rotta”. Lo affermano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle: da Roberta Schillaci – che oggi ha preso parte alla manifestazione di protesta della Rete dei comitati in difesa dei piccoli ospedali, che si è tenuta sotto la sede dell’assessorato regionale alla Salute di Palermo – ai colleghi membri della commissione Salute all’Ars, Antonio De Luca e Salvatore Siragusa. “L’incapacità di Razza nel gestire correttamente il processo di riordino della rete ospedaliera in Sicilia – ricordano – ha penalizzato molte strutture, soprattutto nelle realtà periferiche, nei centri minori e nelle isole minori. Esprimiamo la nostra massima solidarietà agli operatori sanitari che subiscono continuamente una razionalizzazione che non ha nulla di razionale. I risvolti negativi non sono solo sanitari, ma anche economici e di disservizio per i cittadini e l’assessore deve smetterla di fare orecchio da mercante e accogliere il disperato appello dei lavoratori del comparto sanitario e dei cittadini di queste comunità”.

“Il piano dei presidi sanitari messo a punto per sfruttare le opportunità e i fondi del Pnrr – aggiunge Schillaci – rischia di restare una scatola vuota e uno spreco di soldi senza precedenti. Il governo regionale avrebbe dovuto impegnarsi per potenziare i presidi nelle isole minori in quanto territori isolati, ma se n’è fregato. Non è più accettabile che nelle isole minori debba intervenire continuamente l’elisoccorso anche quando non sarebbe necessario, perché sui luoghi manca la sufficiente assistenza ospedaliera, né è accettabile che da noi si formino validissimi medici costretti poi a trasferirsi fuori dalla Sicilia e dall’Italia per poter lavorare”, conclude la deputata 5 Stelle”.

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