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Ragusa, ‘esserci sempre’: cerimonia simbolica nell’anniversario della fondazione della Polizia

Solo la deposizione da parte del questore Pinuccia Agnello di una corona in memoria dei poliziotti caduti. Per l’occasione il bilancio di un anno d’attività di dipartimenti, reparti e uffici

(10 aprile 2020)

Se il motto è ‘Esserci sempre’, anche nel deserto sociale prodotto dall’emergenza coronavirus, la Polizia di Stato non rinuncia a commemorare la propria fondazione, nel 168° anniversario. Solo una “sobria cerimonia in forma simbolica, con la sola deposizione di una corona in memoria dei poliziotti caduti nell’adempimento del dovere, da parte del questore, Pinuccia Albertina Agnello alla presenza del prefetto Filippina Cocuzza.

Dunque ‘Esserci sempre’ dice in una nota alla stampa la Polizia di Stato: “Mai forse come in questo particolare momento tema più indicativo e caratterizzante dell’impegno a sostegno della collettività, teso a prevenire e contenere una vera e propria pandemia, mettendo in campo tutte le forze necessarie al controllo del rispetto delle misure restrittive ma anche a fornire indicazioni e consigli ai cittadini, attraverso le pattuglie sul territorio e la sala operativa dell’ufficio prevenzione e soccorso pubblico”.

Quindi il bilancio di un anno, da marzo 2019 a marzo 2020, dei “risultati raggiunti nell’ambito del contrasto alla criminalità operante sul territorio della provincia attraverso le strutture investigative della squadra mobile ragusana e delle squadre di polizia giudiziaria dei commissariati di Modica, Vittoria e Comiso”. Ecco le operazioni più significative: “ritrovamento a Vittoria nel mese di maggio di un vero arsenale (30 armi e circa 2000 munizioni) che ha prodotto il più ingente sequestro di armi degli ultimi vent’anni ed ha consentito l’arresto dei due detentori illegali; operazione ‘Green House’ che ha visto l’arresto nel mese di giugno di 5 individui, tra cui una donna, tutti coinvolti in un’attività di sfruttamento della prostituzione in danno di una minorenne di origine rumena in territorio di Acate; l’individuazione e il fermo dell’autore di un tentato omicidio avvenuto a Vittoria nel mese di giugno la cui commissione non è mai stata denunciata dalla vittima; rresto dell’autore di duplice omicidio stradale avvenuto in Vittoria nel mese di luglio che ha provocato la crudele morte di due bambini, i cuginetti D’Antonio Simone ed Alessio, destando particolare clamore per la tragicità dell’evento; operazione ‘Plastic Free’ che ha condotto nel mese di ottobre all’arresto di 15 persone per associazione di stampo mafioso collegata alla ‘Stidda’ finalizzata al traffico illecito di rifiuti pericolosi ed al sequestro delle società coinvolte operanti sul territorio di Vittoria e Acate; la ricostruzione di un conflitto a fuoco avvenuto in un quartiere popolare di Vittoria nel mese di novembre e maturato nel contesto dello spaccio di stupefacenti, con l’individuazione e l’arresto di tre soggetti resisi responsabili di tentato omicidio nei confronti di un cittadino extracomunitario; ricostruzione di una lite avvenuta per futili motivi nel centro di Vittoria nel mese di gennaio 2020 con uso di armi da fuoco e degenerata nel ferimento di due giovani e l’individuazione dell’autore del gesto che veniva sottoposto a  fermo; arresto di due insegnanti di una scuola materna di Vittoria nel mese di gennaio 2020 per maltrattamenti e lesioni dei bambini loro affidati; operazione ‘Free Fields’ nel mese di febbraio 2020 che ha consentito l’arresto di tre soggetti per episodi estorsivi aggravati dall’avere commesso il fatto al fine di agevolare  un’articolazione territoriale, operante su Gela, dell’associazione di stampo mafioso Cosa Nostra”.

Inoltre – prosegue la nota del bilancio di un anno d’attività della Polizia di Stato in provincia di Ragusa – “nel campo del contrasto al fenomeno della droga sono stati operati diversi sequestri di considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente in vari contesti operativi con la contestuale esecuzione di numerosi arresti di corrieri e spacciatori. Anche nel settore dell’immigrazione clandestina, soddisfacenti risultati sono stati raggiunti grazie alle attività condotte dalla sezione specializzata della squadra mobile, in occasione dei vari sbarchi nel porto di Pozzallo, con 37 fermi e 17 denunce a piede libero.

Particolare attenzione è stata rivolta alla problematiche connesse alla violenza di genere per contrastare la quale sono state adottate diverse iniziative di sensibilizzazione ed informazione sul fenomeno con la presenza del camper della Polizia di Stato nelle piazze e nelle scuole  e con l’azione degli esperti nel settore, che operano in perfetta sinergia con le organizzazioni sociali e le istituzioni interessate, tra cui innanzitutto la locale Prefettura, e la cui professionalità ha consentito  una equilibrata adozione dei provvedimenti amministrativi e giudiziari previsti.

Proficua per il contrasto al fenomeno – si legge ancora nella nota –  l’applicazione della normativa ‘codice rosso’ che, entrata in vigore nell’agosto 2019, ha consentito in più casi la esecuzione di tempestive misure restrittive a carico degli autori delle violenze nonché i provvedimenti di ammonimento per atti persecutori e per condotte riconducibili  ai reati di percosse e lesioni personali in ambito di violenza domestica istruiti dalla competente Divisione Anticrimine (complessivamente 33 provvedimenti di ammonimento del questore).

La costante azione di controllo del territorio svolta dall’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico ha permesso il raggiungimento di importanti risultati, sotto il profilo della prevenzione generale, evidenziati dal netto calo dei reati di tipo predatorio (nel capoluogo ibleo i furti sono diminuiti del 12%, i furti con strappo del 30% e le rapine del 38%) ed ha accresciuto la fiducia del cittadino che in modo sempre più consapevole segnala fatti di rilievo, avvalendosi anche dei nuovi sistemi informatici, quali l’applicazione YouPol, così fornendo un contributo alla realizzazione di una sicurezza partecipata dalla quale non si può più prescindere.

E’ proprio nell’ottica del coinvolgimento e della partecipazione che si è sviluppata  l’azione di sensibilizzazione svolta dal personale della questura di Ragusa, con la collaborazione  della polizia stradale e della polizia postale, nelle rispettive materie di specifica competenza,  presso numerosi istituti scolastici della provincia, che ha coinvolto migliaia di studenti, sui temi di  bullismo e cyberbullismo, violenza di genere, uso di droghe ed abuso di alcool, sicurezza stradale, utilizzo dell’App YouPol e sui valori della legalità,  con il diretto coinvolgimento di docenti e genitori”.

Nel bilancio entra anche “l’azione informativa della questura alimentata sulle piattaforme Facebook (più di 23.000 “follower” e più di 19.000 “like“) ed Instagram (che conta 2.300 “like”) veicolando informazioni utili per prevenire la commissione di reati e portare a conoscenza del cittadino iniziative e progetti di legalità oltre che notizie sui risultati dell’attività quotidiana d’istituto. Rilevante il contributo fornito dalla Digos, che ha continuato a garantire ogni utile informazione per la predisposizione dei servizi di ordine pubblico, in stretto contatto con l’ufficio di gabinetto del questore; fondamentale l’azione di monitoraggio di ogni fenomeno socio-politico ed economico e il costante dialogo con gli ambienti sindacali,  politici e dell’associazionismo della provincia.

Grazie all’attività di contrasto agli atti di violenza in occasione di manifestazioni sportive disimpegnata dalla Digos, sono stati emessi 26 DASPO a firma del questore, dopo l’attenta analisi delle informazioni eseguita da parte della competente Divisione Anticrimine.

Puntuale l’attività di analisi sui soggetti stranieri ospitati presso l’Hotspot di Pozzallo e presso i centri di accoglienza locali i cui risultati hanno consentito la raccolta di preziose informazioni a garanzia della sicurezza dello Stato.

Anche il 2019 e questi primi mesi del 2020 – prosegue la nota – sono stati di grande impegno per la questura di Ragusa in termini di predisposizione di numerosissimi servizi di ordine pubblico, sempre in linea con le direttive di coordinamento della prefettura e con il concorso prezioso e fondamentale delle altre forze di polizia e spesso anche delle polizie locali, con cui sono stati condivisi importanti momenti attraverso appositi tavoli tecnici. Emesse complessivamente 2011 ordinanze dall’ufficio di gabinetto. Hanno avuto luogo, in condizioni di sicurezza massima, diversi eventi di rilievo, tra cui il Giro d’Italia, manifestazioni automobilistiche, incontri di calcio, concerti e spettacoli, così come controlli straordinari del territorio avverso l’abusivismo, la contraffazione e l’ambulantato, il pascolo abusivo e, già dal mese di febbraio di quest’anno, avverso l’imprevedibile ed eccezionale diffusione epidemiologica da Coronavirus.

Non sono mancati i controlli di prevenzione antidroga presso le scuole della provincia con l’ausilio delle unità cinofile.

Ben 26 tra sbarchi e trasferimenti di migranti all’Hotspot di Pozzallo hanno impegnato la Polizia di Stato nei servizi di identificazione con l’impiego di unità operative specializzate dell’ufficio immigrazione, della squadra mobile, della Digos e della Polizia Scientifica. I servizi di vigilanza e ordine pubblico presso la struttura di Pozzallo hanno visto impegnate ben 1664 unità della Polizia di Stato territoriale e più di 8000 unità dei Reparti organici.

Costante è stato l’impegno dell’Ufficio Immigrazione nella definizione delle best practices relative alle dinamiche dei flussi migratori, interloquendo con la direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere, con l’ E.A.S.O. (european asylum support office)  nella stesura di nuove S.O.P. (standard operative procedure) conseguenti al cd “accordo di Malta” che, come noto, ha registrato l’impegno formale da parte di Francia, Germania e Malta di prendersi carico di quote di immigrati sbarcati negli hotspot italiani a seguito di operazioni Sar da parte di navi delle Ong.  I brevi termini perentori dei 40 giorni che decorrono dalla data dello sbarco all’effettiva voluntary relocation, hanno impegnato le unità dell’Ufficio Immigrazione e il personale specializzato della Polizia Scientifica per garantire l’esatta applicazione della normativa e delle procedure, anche con l’espulsione di cittadini extracomunitari dal territorio nazionale.

Altra importante realtà territoriale della Polizia di Stato in provincia di Ragusa è la Polizia Stradale che, con le sue pattuglie auto e moto montate assicura il controllo del rispetto del codice della strada e delle normative speciali che attengono al trasporto pesante e al trasporto di cose ed animali nonché alla tutela del lavoratore e alla sicurezza della circolazione sulla viabilità extraurbana e statale. Fondamentale è l’azione della polizia stradale nel campo dei controlli finalizzati all’accertamento dell’uso di sostanze stupefacenti e di alcool condotti anche in collaborazione con l’ufficio sanitario provinciale della Questura.

Dopo un periodo di assenza dal territorio della provincia di Ragusa, nel mese di ottobre dello scorso anno è stata restituita la nuova sezione della polizia postale e delle comunicazioni, le cui indiscutibili e riconosciute competenze specialistiche nel campo dei reati informatici (computer crime) e di c.d. monetica o truffe on-line nonché dei reati contro la persona con l’utilizzo di social network e siti illegali (revenge porn e pedopornografia) completano – conclude la nota – l’azione di prevenzione e repressione condotta dai reparti investigativi della Polizia di Stato di questa provincia”.

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