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Parco degli Iblei, servono chiarimenti per il futuro delle attività produttive

Lettera aperta dell'on. Orazio Ragusa al commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Ragusa

(28 luglio 2022 – Parco degli Iblei, servono chiarimenti per il futuro delle attività produttive)

Dopo che la terza e la quarta commissione all’Ars avevano indirizzato una richiesta di chiarimenti al Mise e al Mite sul Parco degli Iblei e sulla necessità di rivederne gli aspetti operativi con riferimento in particolare alla mancata concertazione; alla luce anche del fatto che il commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Ragusa, Salvatore Piazza, aveva sollecitato la proroga dei termini utili all’inserimento di eventuali proposte per la predisposizione di una nuova riperimetrazione; il presidente della terza commissione Attività produttive, on. Orazio Ragusa, ha diramato una lettera aperta. La missiva è indirizzata proprio al commissario del Libero consorzio comunale di Ragusa affinché si faccia promotore di un confronto aperto con il Libero consorzio comunale di Siracusa, con la Città metropolitana di Catania, con le associazioni e con i corpi intermedi oltre che con la deputazione regionale e nazionale delle aree interessate per fare il punto sul futuro del Parco nazionale degli Iblei anche alla luce di queste ultime novità.

Nella missiva, l’on. Ragusa evidenzia l’opportunità di promuovere un incontro il più possibile estensivo per fare il punto della situazione sull’auspicabile fase concertativa che si rende necessaria per ridare slancio alla programmazione sull’attivazione del Parco il cui impatto sarà notevole e le cui ricadute sul piano storico sociale avranno un aspetto preponderante ed ecco perché, alla luce di quanto sta emergendo, si rende sempre più urgente gestire questa fase nella maniera più appropriata.

“L’intervento degli enti in indirizzo – chiarisce l’on. Ragusa – è dovuta al fatto che, soltanto se ci sarà un raccordo adeguato tra tutte le parti in causa, sarà possibile riuscire ad addivenire a una intesa di massima che tenga conto delle esigenze legittime di tutti. La preoccupazione principale riguarda il futuro delle attività produttive che insistono all’interno della perimetrazione e, rispetto a cui, è necessario potere dare risposte che possano essere all’altezza della situazione. E’ un passaggio, naturalmente, che non può prescindere dalla presenza della rappresentanza politica, deputazione nazionale, regionale e, ovviamente, dei rappresentanti istituzionali delle tre provincie interessate oltre che delle associazioni. E’ indispensabile un’azione coordinata che ci faccia comprendere quale la scelta migliore da adottare per un Parco che possa essere in armonia con il territorio rispondendo al meglio alle esigenze dello stesso”.

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