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Incendio e fuga Hotspot Pozzallo: botta e risposta tra Francesca Donato (Lega) e il sindaco Roberto Ammatuna

Ammatuna: "la Donato confonde il commercio delle merci con quello degli esseri umani". L'europarlamentare: "il sindaco racconta un paradiso che non esiste"

di Carmelo Riccotti La Rocca

 

«Mi sono permesso di telefonare al sindaco Martello per avvisarlo che nei prossimi giorni ci saranno sfracelli e, quindi, gli ho consigliato di fuggire da Lampedusa perché arriverà questa Europarlamentare che minaccia fuoco e fiamme». Il sindaco si Pozzallo, Roberto Ammatuna, inizia così, con una battuta, la sua replica all’Europarlamentare della Lega, Francesca Donato, che, dopo l’incendio e la fuga dei migranti dall’hotspot (guarda il video), lo ha duramente attaccato.

Roberto Ammatuna - Sindaco Pozzallo
Roberto Ammatuna – Sindaco di Pozzallo

 

Ammatuna si fa poi serio quando però entra nel merito della questione: «debbo dire – esordisce- che è facile e anche comodo, dalle poltrone del Parlamento Europeo, criticare chi h-24 è impegnato nella gestione di un fenomeno, anche per conto dell’Europa. Il principale compito di un parlamentare, dovrebbe essere quello di sostenere l’Italia in questa battaglia. Le dichiarazioni dell’onorevole Donato, invece, dimostrano in maniera chiara che il suo obiettivo non è quello di aiutare il Paese, ma combattere l’avversario di turno. Sono rimasto meravigliato poi dal fatto che una deputata di questa caratura affronti un tema così complesso, in maniera superficiale. È chiaro che si possono avere idee diverse, ma alla base ci deve essere il rispetto istituzionale. Io ad esempio, pur avendo idee differenti, ho avuto ottimi rapporti con il ministro Salvini ed ho ottimi rapporti con il sottosegretario della Lega Molteni e con il segretario regionale Minardo-. Penso che ciò che ha infastidito la Donato, è stato il fatto che nel giro di poche ore la situazione è stata assolutamente normalizzata e, tutto questo, è stato possibile solo grazie alla grande sinergia istituzionale. Mi sorprende – afferma ancora Roberto Ammatuna- che una parlamentare che non è stata mai a Pozzallo, o meglio, c’è stata ma ha visto l’hotspot solo da fuori, critichi in questo modo il sindaco quando dovrebbe sapere che chiudere o aprire la struttura non è competenza del sindaco e nemmeno di un ministro perché, voglio ricordare, che neanche il ministro Salvini l’ha fatta chiudere. E mi pare anche che il sottosegretario Molteni, persona preparatissima e che stimo, non abbia l’obiettivo di chiudere l’hotspot. Quello di cui stiamo parlando è un tema molto complesso, quindi invito la parlamentare Francesca Donato a venire a trovarci perché noi siamo marittimi e abbiamo questa cultura dell’accoglienza, qui le spiegherei del grande lavoro istituzionale e di sinergia che quotidianamente ci porta a confrontarci con il Ministero, la Prefettura e tutti gli altri Enti. Ma non si può confondere il commercio degli esseri umani con quello delle merci».

l'europarlamentare della Lega Francesca Donato
l’europarlamentare della Lega Francesca Donato

La controreplica della Donato

«La situazione dell’hotspot di Pozzallo rimane critica e impegna fortemente le forze di polizia. Spiace che il sindaco Ammatuna preferisca raccontare un paradiso che non esiste” così l’europarlamentare della Lega Francesca Donato replica al primo di cittadino di Pozzallo (Rg) Roberto Ammatuna che l’aveva criticata per la richiesta di chiudere la struttura che gestisce i migranti nel comune ragusano.

“Proprio questa mattina – continua Donato – ho avuto un colloquio telefonico con il sottosegretario Molteni che mi ha confermato le difficoltà affrontate ogni giorno dalle forze di polizia e la sua preoccupazione per la situazione attuale dell’hotspot di Pozzallo”.

“La situazione è tutt’altro che idilliaca nonostante le rassicurazione del sindaco Ammatuna. La Lega ed io personalmente continueremo a seguire la situazione del centro di accoglienza, con la corretta collaborazione istituzionale ma risoluti a cambiare le cose stando a fianco delle forze dell’ordine e dei pozzallesi che meritano più rispetto e sicurezza” conclude Donato».

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