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I problemi del pronto soccorso di Modica e la sanità siciliana a doppia velocità

"Parte del problema è creato dai medici di base e dai pediatri che non rispondono ai pazienti"

da La Sicilia dell’8 dicembre

 

«Alcune ore fa a pochi chilometri di distanza veniva inaugurato in pompa magna il pronto soccorso del San Marco di Catania con la presenza delle massime istituzioni politiche e noi, adesso, siamo qui che parliamo di un problema che ci trasciniamo da anni. Abbiamo una Sicilia con una sanità a doppia velocità: la sanità metropolitana e quella della periferia». Con queste parole il sindaco di Scicli, Enzo Giannone, ha aperto il suo intervento in occasione dell’Assemblea pubblica sulla sanità organizzata dalla Cgil al Cine Teatro Italia per discutere, principalmente, dei problemi legati al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica. «La scelta – ha spiegato il segretario generale della Cgil Ragusa, Peppe Scifo-, non è ricaduta a caso su Scicli, ma volevamo discutere della problematica in una città che vive il problema di aver dovuto sacrificare un ospedale per appoggiarsi ad un Nosocomio di comprensorio con le criticità che sappiamo». Ad introdurre i lavori, con una lunga e dettagliata relazione, è stato il segretario provinciale Cgil Sanità, Duilio Assennato che, alla presenza del direttore generale dell’Asp, Angelo Aliquò (e con i direttori sanitario e amministravo in platea) ha sviscerato gran parte delle problematiche che sono da ricercare, principalmente in scelte politiche sbagliate che hanno ridotto all’osso la sanità siciliana. Assennato ha spiegato anche come il personale che opera in sanità, che in provincia di Ragusa ha un’età media di 51 anni, sia ormai stremato e che quella di prendere medici di altri reparti e trasferirli in pronto soccorso sia un provvedimento tampone che non può essere considerato la soluzione. Nel corso dell’Assemblea si sono registrati anche diversi interventi da parte delle persone in platea come, ad esempio, la rappresentante del Patto di Solidarietà Diffusa (che ha partecipato alla organizzazione dell’evento), delle rappresentanti della Casa delle Donne di Scicli che hanno raccontato episodi legati al mondo della sanità accaduti a persone assistite o, ancora, testimonianze dirette come quella di una donna lasciata in pronto soccorso senza risposte per una notte intera. Il vice-sindaco di Modica, Rosario Viola e una volontaria che opera al PS di Modica hanno sottolineato anche il fatto che in tanti si recano in ospedale anche quando potrebbero farne a meno.

Tanti medici di base e pediatri non rispondono ai pazienti

 

«C’è un problema- ha detto la volontaria- legato a medici di base e pediatri che non rispondono ai loro pazienti i quali, quindi, decidono di recarsi al pronto soccorso». Di problema legato alla difficoltà di accesso alle Università di Medicina, ha parlato invece il vice-sindaco di Ispica Lucia Franzò.

Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, ha parlato da esperto del ramo proponendo una serie di interventi ad Aliquò. «Basterebbero 20 posti per acuti in più e risolveremmo gran parte dei problemi». Le conclusioni sono toccate al direttore generale dell’Asp Aliquò che ha cercato di rispondere a tutti i quesiti posti dalla platea spiegando che i problemi principali non sono legati alla mancanza di risorse economiche, ma di personale. In sostanza non si trovano medici.

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