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Giornata della Memoria, l’Anpi Ragusa: “Chi semina memoria raccoglie futuro”

La proposta di Gianni Battaglia

(26 gennaio 2023 – Giornata della Memoria, l’Anpi Ragusa: “Chi semina memoria raccoglie futuro”)

In occasione della “Giornata della Memoria” che come ogni anno il 27 Gennaio ricorda le vittime dell’Olocausto, il Palazzo comunale di Ragusa si illuminerà di azzurro.

La proposta è di Gianni Battaglia, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani italiani, che proprio per rafforzare il significato della commemorazione, ha chiesto al sindaco di Ragusa di illuminare di azzurro la facciata del Palazzo comunale: questo colore infatti viene spesso associato alla riflessione e in questo caso in particolare invita tutti ad un grande atto di consapevolezza affinché “quella storia non si ripeta mai più”.

Ogni anno il nostro Paese si raccoglie intorno a volti e vicende che hanno segnato tragicamente la storia del ‘900, ecco perché l’ANPI auspica che questo giorno non sia una semplice celebrazione, ma rappresenti, soprattutto alle nuove generazioni, la mostruosità di una realtà che fa parte della
nostra storia. 

«La giornata della memoria deve essere un momento di riflessione coinvolgente, la base di un messaggio di civiltà, antifascismo e democrazia che proviene dalle vite delle persone prigioniere nei campi di concentramento. Un giorno utile per guardare avanti, in modo attivo e denunciare i nuovi pericoli legati al negazionismo e alla formazione di gruppi che si richiamano a quella ideologia della morte che provocò in poco più di un decennio 17 milioni di vittime tra ebrei, prigionieri di guerra, oppositori politici, zingari e gruppi religiosi».

Ed a rafforzarne il messaggio, arrivano anche le parole del presidente nazionale dell’ANPI, Gianfranco Pagliaruolo: – «Guai a noi! Guai a noi se dimenticassimo la Shoah. Qualche giorno fa Liliana Segre ha lanciato un allarme, dicendo che sente spesso persone affermare: “basta con questi ebrei, che cosa noiosa, ormai lo sappiamo”. Ed infatti Liliana Segre ha ragione – continua Pagliaruolo – : «non è sufficiente una “Giornata della Memoria”, non basta la semplice liturgia, c’è bisogno di formazione civile, di conoscenza, di coscienza e di comportamenti adeguati. Spesso oggi la conoscenza è negata, la coscienza è latitante e i comportanti mancano. Parlo in primo luogo della catastrofe della Shoah. Ma parlo anche, per esempio, dei deportati politici italiani e di tutta Europa che sono stati cancellati da decenni dalla memoria collettiva».

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