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Ragusa, in arrivo una rivoluzione che interesserà 10 mila cittadini

In arrivo i nuovi mastelli dell’Rsu indifferenziato. "Ma non sarebbe il caso di posticipare tutto a causa dell’emergenza epidemiologica?"

(31 ottobre 2020)

Una importante rivoluzione è destinata a interessare, a giorni, la città di Ragusa per quanto riguarda la raccolta differenziata. Saranno, infatti, forniti i nuovi mastelli dell’Rsu indifferenziato nei condomini, mastelli personalizzati per ogni utenza.

A sollevare dei dubbi è il capogruppo del PD al Consiglio comunale di Ragusa, Mario Chiavola.

“Un provvedimento di certo di straordinaria importanza e non è un caso che, secondo le stime, saranno almeno 10.000 i ragusani ad esserne interessati. L’avvio di questo intervento è fissato a partire dal 9 novembre e per ritirare il mastello bisognerà recarsi in un apposito gazebo, punto mobile che di volta in volta cambierà, o in alcuni cantieri già esistenti. In altri momenti storici, nulla da ridire su questo provvedimento che, anzi, punta a fare in modo che Ragusa possa accrescere le proprie percentuali in termini di differenziata. Ma, alla luce dell’attuale emergenza Covid, non sarebbe forse meglio rimandare tutto in un momento in cui le acque saranno più tranquille? Proprio in queste ultime ore, il sindaco, sulla sua pagina Facebook, ha spiegato con dovizia di particolari come si dovrà procedere per il ritiro senza, però, il minimo cenno contestuale alla situazione particolare che la nostra città, così come il resto della provincia, sta vivendo. Per forza di cose, saranno numerose le persone costrette a uscire di casa per recuperare i mastelli. E, soprattutto, rischiano di formarsi file ai gazebo che, di volta in volta, saranno installati nei vari quartieri. Non sarebbe meglio rimandare il tutto quando la situazione epidemiologica diventerà meno grave? Non rischia, questo movimento di persone, di incrementare il numero dei contagi? Ci poniamo ancora una volta il problema se sia il caso di affrontare queste complesse situazioni come farebbe un buon padre di famiglia. Ci appelliamo al sindaco affinché possa valutare la gravità, secondo noi, della situazione e intervenire di conseguenza”.

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