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Covid e consumi, a Ragusa economia a picco

L'allarme di Confcommercio: a dicembre perdite enormi

Se a ottobre i dati sui consumi nell’area iblea certificati dall’Indicatore di Confcommercio erano non positivi, quelli di novembre sono decisamente più sconfortanti. Nell’ultimo trimestre del 2020, infatti, il quadro economico si è ulteriormente indebolito anche se con un’intensità più ridotta rispetto alla primavera. Tra i settori più colpiti: commercio non alimentare, trasporti, servizi ricettivi e di ristorazione, spettacoli e ricreazione. E’ quanto mette in rilievo Confcommercio provinciale Ragusa. Nel confronto annuo, l’indicatore del territorio ibleo è tornato a registrare una riduzione a doppia cifra (-16%), a causa della contrazione della domanda nel comparto dei servizi e, in particolare, del turismo che si appresta a chiudere l’intero 2020 con cali che approssimano, o superano, il 50%. “Nonostante qualche importante segnale sul fronte della predisposizione dei vaccini – spiega il presidente provinciale Gianluca Manenti – il permanere di una situazione sanitaria ancora molto difficile, con le misure restrittive, e l’approfondirsi dell’incertezza sulle prospettive economiche portano ad una stima della variazione del Pil per il mese di dicembre del -1,4% su novembre e del -9,6% su base annua. L’ultimo quarto dell’anno in corso dovrebbe chiudersi con un -3,1% sul terzo trimestre e un -7,6% sullo stesso periodo del 2019, per una riduzione del 9,1% in termini reali per l’intero 2020”.

Gianluca Manenti, presidente provinciale Confcommercio

Allo stato di crisi, come se non bastasse, si associa una perdurante deflazione. Da maggio, infatti, la variazione su base annua dei prezzi al consumo è in territorio negativo. Il 2020 si chiuderà con una riduzione dei prezzi dello 0,2% rispetto al 2019, lasciando peraltro un’eredità negativa al 2021. “Anche sotto questo aspetto si dovrà attendere la prossima primavera per tornare a registrare variazioni tendenziali positive dell’indice dei prezzi al consumo – continua Manenti – con crescite attorno all’1% solo dopo il mese di luglio”. La percezione di evoluzione del mercato per quanto riguarda le imprese del commercio è peggiorata, a novembre, del 3,7% mensile (-11,9% la variazione annua). Considerando che anche parte del mese di dicembre è stata in qualche modo caratterizzata da restrizioni, a macchia di leopardo e di diversa intensità, e da una forte incertezza, si stima per il mese in corso un calo congiunturale del Pil, al netto dei fattori stagionali, dell’1,4%. E’ un dato che porterebbe ad una decrescita del 9,6% rispetto allo stesso mese del 2019. Nel quarto trimestre, poi, il Pil, in provincia di Ragusa, è stimato a ridursi del 2,9% rispetto all’ultimo quarto e del 7,4% nel confronto annuo, dato che porterebbe a un calo dell’8,9% per il 2020 nel complesso.

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