Intelligenza artificiale e Eccellenze del territorio. Chiusa la convegnistica su temi di grande attualità

Con Nuove Frontiere si è chiusa la convegnistica della 27^ edizione di Expo della Contea.
Nella sala auditorium del palazzo dei Mercedari si sono tenute due sessioni di incontri.
La prima, mattutina, ha toccato il tema dell’Intelligenza Artificiale, modi d’uso.
Presenti in una sala affollata di addetti ai lavori e curiosi il sociologo Francesco Pira, Stefano Ricca, titolare della Ricca.it, Concetto Spampinato, docente di ingegneria elettrica, elettronica e informatica dell’UNICT, Michele Roccaro Ceo tech energy Solutions e Manager Voltaiko e Davide Campanella referente nazionale sulla bio sostenibilità nell’ambito della tecnologia e l’innovazione.
L’argomento è stato sviscerato nelle sue varie componenti. IA nata negli anni 50’, si è sviluppata negli anni ’80 e ’90 e oggi è praticamente di uso comune per rendere più agevole la vita delle persone. L’uso deve essere responsabile. Gli eccessi e le manipolazioni sono pericolosi e devastanti, integrando negli eccessi reati, anche se esistono algoritmi che sono in condizione di dimostrare il virtuale rispetto al reale. La realtà ci dice che l’AI ha bisogno di molta energia e oggi si fa un suo uso meno etico e più economico dello strumento. Nel mondo dell’impresa è sempre meglio una gestione diretta dell’AI e non esterna e pilotata da altri.
Nel sociale l’IA è servita a provocare stragi, vedi i bombardamenti con i droni, che a salvare vite umane. Basta pensare all’uso della IA nelle sale operatorie. In fondo l’IA raccoglie dati quotidiani di persone che non si sa che utilizzo avranno. Si sa solo che ha un impatto sull’apprendimento e sulle relazioni che sono cambiate determinando un processo di catalogazione. Necessario un ripensare globale sul suo uso.
L’IA applicata alle nuove energie rinnovabili. Il vantaggio è quello di migliorare la gestione del sistema con riduzione di costi, efficienza operativa e manutenzione ridotta. Una comunità energetica che Voltaiko sperimenta sul campo creando energia pulita con abbattimento di CO2.
Legata a questo sistema la Bio sostenbilità che impatta sull’uso corretto delle acque, dell’ambiente che ci circonda e su un green che è essenziale per garantire una migliore qualità della vita.
Nella seconda sessione, pomeridiana, si è discusso di Eccellenze locali. Presenti Enzo Cavallo, Direttore del Consorzio ragusano DOP e Giuseppe Arezzo, presidente del Consorzio di tutela dell’olio extravergine di Olivo DOP Monti Iblei. Impossibilitati a partecipare Nino Scivoletto, direttore del Consorzio artigianale di Modica e Antonino Belcuore, Commissario Camcom del Sud Est.
Sulla produzione dell’olio si registra un comparto imprenditoriale costituito da 45 aziende che hanno reso famoso nel mondo il brand Olio Monti Iblei frutto di una gestione che si basa sulle nuove tecnologie, sulla formazione (degustatori di olio e potatori di alberi) collegata agli istituti agrario e alberghiero. C’è un sostenuto impiego di giovani comprese donne imprenditrici che operano nel settore con successo. Basta la certificazione dei premi ottenuti su scala nazionale e internazionale. L’olio DOP Monti Iblei si espande nei mercati americani, giapponesi e cinesi.
Il formaggio ragusano DOP è un’altra eccellenza enogastronomica iblea legato al territorio (include anche le città di Palazzolo, Noto, Rosolini e ovviamente tutta la provincia iblea) prodotto da qualificati casari che però dipendono dalla produzione del latte con un pascolo che si alimenta di ben 110 essenze vegetali che determinano un grande qualità di latte che però pecca di continuità in quanto strozzata dalla siccità. Questo non consente una produzione continua nel corso dell’anno.
La soluzione potrebbe essere quella, è in fase di studio, dell’uso dei prodotti affini con l’obiettivo di rendere costante la produzione mantenendo la coerenza con il disciplinare.




