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“Lavorava per vivere, è morto sul lavoro: tragedia a Modica, la Cgil denuncia”

Dopo due settimane di agonia, l’uomo è deceduto: si aggrava il bilancio delle morti bianche

Non ce l’ha fatta il lavoratore edile che circa due settimane fa era rimasto gravemente ferito cadendo da un’impalcatura in un cantiere di Modica. L’uomo, ricoverato in ospedale in condizioni disperate, è deceduto nelle scorse ore. Il suo nome si aggiunge alla lunga e dolorosa lista delle morti bianche, che continuano a colpire il settore delle costruzioni in Sicilia e in tutto il Paese.

“Una sconfitta per l’intero Paese, un monito severo che non può più essere ignorato”. Con queste parole il segretario generale della Fillea Cgil di Ragusa, Salvatore Tavolino, ha commentato la tragica notizia, sottolineando la necessità di affrontare con urgenza e concretezza il tema della sicurezza sul lavoro.

“La sicurezza non è un lusso: è un diritto”

“Il lavoro – ha dichiarato Tavolino – non può e non deve essere una causa di morte. La sicurezza non è un lusso né un costo accessorio per le imprese: è un diritto fondamentale, sancito dalla Costituzione, ed è la precondizione per qualunque idea di sviluppo civile e sostenibile”.

La Fillea Cgil ribadisce il proprio impegno quotidiano per promuovere una cultura del lavoro che metta al centro la vita delle persone e chiede con forza l’attivazione immediata dei tavoli istituzionali sul tema della sicurezza nei cantieri. Un appello rivolto a tutte le istituzioni, affinché la prevenzione non sia solo un principio sulla carta ma una strategia concreta e condivisa.

(foto: dalla pagina Fb Fillea Cgil Ragusa)

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