Peppe Cassì: “Vi racconto i primi 100 giorni da Sindaco e la Ragusa che verrà”

(25 settembre 2018)

Sono passati tre mesi dall’insediamento del Sindaco Peppe Cassì al Comune di Ragusa. Tre mesi, i fatidici “primi 100 giorni”, quelli durante i quali si cerca di invertire la rotta e di riprendere il largo, assumendo in toto il comando della nave.

In una lunga intervista a tutto campo, che per comodità abbiamo diviso in 4 parti, il primo cittadino del capoluogo ibleo parla della situazione trovata a Palazzo dell’Aquila, di emergenze, priorità e criticità, di turismo e futuro, di centro storico e frazioni. Cominciamo proprio dai primi provvedimenti, da quello che definisce “un battesimo intenso”, problematico a causa di un bilancio non approvato nei tempi e che gli ha legato le mani in queste prime settimane di governo, fino al decoro urbano, alla raccolta differenziata e alle difficoltà dell’avvio del porta a porta in un territorio tanto vasto. Infine, la delicata situazione della discarica di Cava dei Modicani, con una importante notizia in esclusiva per Ialmo: l’inaugurazione, il 6 ottobre, dell’impianto di compostaggio. L’organico, dunque, non sarà più portato fuori provincia, con notevole risparmio. (Guarda l’intervista)

Ci sono poi le strade. Buche e avvallamenti le rendono, in alcuni tratti, impraticabili. L’intenzione di mettere mano ad un programma di interventi seri c’è, ma niente provvedimenti tampone: costano tanto e non servono a nulla. Ai cittadini, insomma, si chiede pazienza, come pazienza si chiede per restituire sicurezza e vitalità al centro storico. Si sta rimettendo tutto in discussione, anche l’isola pedonale, ma c’è da contrastare una tendenza, quella dello svuotamento dei centri storici, che va avanti da un decennio a favore delle periferie. Gli strumenti urbanistici (anche le demolizioni, in extremis), vanno affiancati alla creazione di punti di aggregazione che svolgano una funzione attrattiva e agli incentivi fiscali per i commercianti. (Guarda l’intervista)

Capitolo frazioni. Marina di Ragusa subisce un po’ le sorti di ogni altra frazione balneare: presa d’assalto nei mesi estivi, “abbandonata” per il resto dell’anno. Che questa amministrazione voglia puntare alla destagionalizzazione lo si è capito già dal fatto di aver posticipato il tradizionale “Addio all’estate” al 22 settembre. Ma non basta, e Cassì sembra esserne consapevole. Ci vogliono eventi per tutto l’anno, e si devono mettere i residenti delle frazioni (Marina di Ragusa, Ibla, San Giacomo) nelle condizioni di potervi vivere appieno. Come? Attuando un reale decentramento. (Guarda l’intervista)

Infine il turismo, la carenza di spazi culturali e le prospettive di crescita nei prossimi 5 anni. E’ di qualche giorno fa la notizia della revoca degli atti prodotti per l’affidamento in concessione (per 2 anni) del Museo del Costume, al Castello di Donnafugata. Qualcosa, evidentemente, non ha convinto, e comunque l’intenzione è quella di cambiare visione del maniero, finora gestito come se fosse “spezzettato” in più settori. (Guarda l’intervista)

Valentina Frasca

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