Cinque docenti truffano lo Stato per godere di una pensione più alta, scoperti dalle Fiamme Gialle

(10/08/2018)

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, su delega dell’Autorità Giudiziaria, hanno sequestrato oltre 1,2 milioni di euro nei confronti di 5 insegnanti di scuola secondaria distaccati presso il Sindacato Nazionale Autonomo Scuola (SNALS), denunciati lo scorso anno per reato di truffa aggravata ai danni dello Stato al termine delle indagini svolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ragusa. Questi hanno passato al setaccio la documentazione acquisita dagli istituti bancari e dall’INPS, e sono riusciti ad accertare che i 5 avevano indebitamente percepito una quota pensionistica integrativa dagli Enti Previdenziali, facendo falsamente figurare di aver ricevuto, nell’ultimo anno di servizio, retribuzioni maggiorate per indennità integrative.

Gli ex insegnanti, dunque, poco prima di essere collocati in pensione, avrebbero percepito dal sindacato indennità aggiuntive mensili inesistenti con conseguente versamento delle contribuzioni, maturando poi il diritto a ricevere, oltre al normale trattamento pensionistico, una ulteriore pensione integrativa facendo nettamente lievitare le mensilità.

Gli indagati hanno ammesso che le indennità aggiuntive percepite nell’ultimo anno lavorativo sarebbero state versate in contanti dal Sindacato e, pertanto, non tracciabili. Al riguardo, non solo lo SNALS non ha una sua propria giacenza di cassa, ma una parte significativa delle presunte indennità aggiuntive sarebbe stata versata ai futuri pensionati in contanti e nel giorno festivo di ferragosto.

Pertanto, il GIP del Tribunale di Ragusa, Dott. Claudio Maggioni, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Santo Fornasier, confermando l’impianto accusatorio e ravvisando l’esigenza cautelare, ha emesso un apposito decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente di 1.214.715,98 euro, pari all’ammontare complessivo delle somme indebitamente percepite dagli ex insegnanti sino all’intervento dell’INPS, che ha sospeso i pagamenti onde evitare un ulteriore aggravio all’Erario.

Valentina Frasca

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