Chiusa la Comiso – Ragusa, l’ANAS tace e l’On. Dipasquale domani ne parlerà all’ARS

(23/07/2018)

Interrotto almeno fino al 10 settembre circa, o forse addirittura fino ad ottobre, il tratto della SS 115 che collega Ragusa a Comiso. Una strada di fondamentale importanza per il territorio, oltre che molto amata dai turisti per il modo in cui, curva dopo curva, permette di ammirare dall’alto la vallata ipparina e buona parte della Sicilia, fino all’Etna, se le condizioni climatiche lo consentono.

Ebbene, martedì scorso, senza alcun preavviso se non con dei cartelli stradali apparsi solo la sera prima alle porte dei due comuni iblei, l’ANAS ne ha annunciato la chiusura e, dopo poche ore, ha bloccato tutto, con disagi enormi. Mercoledì il comune di Comiso ha diramato un comunicato stampa nel quale si annunciava la chiusura “per lavori di ripristino funzionale delle opere minori e messa in sicurezza a cura dell’Anas” e si spiegava agli utenti della strada che “per il tempo occorrente al completamento di detti lavori, previsto per la prima decade del prossimo mese di settembre,  il traffico veicolare sarà deviato sulla SS 514  di Chiaramonte Gulfi dal km 0+000 al km 11+000 e sulla SP 7 dal km 1+000 al km 7+000”.

Dall’ANAS nessuna spiegazione, e del disagio si è fatto portavoce il parlamentare regionale del PD, Nello Dipasquale, che parla di “una decisione presa a cuor leggero dall’Anas, che avrebbe potuto trovare soluzioni alternative per non privare i cittadini ragusani e comisani del collegamento diretto tra le due città”.

Dipasquale, segretario alla Presidenza dell’ARS, ha inviato una lettera ai vertici dell’Anas, al Presidente della Regione, all’Assessore al Turismo e all’Assessore all’Agricoltura.Il provvedimento – dice – secondo alcune indiscrezioni durerà almeno fino a ottobre, eliminando di fatto il collegamento più diretto tra Ragusa e Comiso, creando numerosi problemi: chi da Ragusa deve recarsi all’Aeroporto di Comiso, ad esempio, è costretto a percorrere decine di km in più. Così come chi deve compiere il tragitto inverso. Analoghe difficoltà colpiscono i lavoratori delle aziende agricole e agrituristiche della zona. Inoltre, sarà irraggiungibile anche il sito archeologico di Cava Porcaro, dove si trova una necropoli paleocristiana e che proprio nel periodo estivo gode del maggior numero di visite. L’Anas – conclude Dipasquale – deve rivedere completamente il proprio provvedimento di chiusura totale del transito, per limitare i disagi degli automobilisti e i problemi alle aziende e agli operatori commerciali presenti nel tratto interessato dai lavori”.

Ad oggi, però, risposte alla lettera del Deputato non ne sono arrivate, né dall’ANAS né dai rappresentanti istituzionali. Pertanto, Dipasquale ha annunciato che domani ne parlerà in aula, all’ARS.  

Valentina Frasca

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