Campo, M5S: “40 anni di abbandono, adesso proteggiamo la foce del Dirillo e Macconi”

(04/09/2018)

C’è una vicenda di grave inquinamento e devastazione ambientale che la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo torna oggi a denunciare. E’ quella relativa alla zona costiera di Acate, nei tratti di Macconi e della foce del Fiume Dirillo dove insistono, dismessi e abbandonati, bidoni di prodotti chimici, plastiche delle serre, manichette, polistirolo per le sementi, materiale proveniente dagli scarti dell’agricoltura intensiva. Così, da oltre quarant’anni, si deturpa un territorio che potrebbe essere uno degli angoli più belli e suggestivi non solo della provincia di Ragusa ma dell’intero sud est siciliano.

“Ho già presentato ogni atto parlamentare possibile: una mozione complessiva, una dettagliata interrogazione inerente i reati accertati, vari accessi agli atti ed anche uno specifico disegno di legge – spiega la parlamentare regionale – che prevede un incentivo economico per la rottamazione definitiva di tutte quelle serre che insistono sopra il sistema dunale”. Una vera e propria “inchiesta sul campo”, quella dell’esponente ragusana del Movimento che, telecamera al seguito, ha realizzato un reportage le cui immagini parlano da sole. “Sappiamo chi inquina – prosegue la Campo – sappiamo che sono alcuni proprietari delle serre, non tutti, fortunatamente. Questi sono proprio coloro che, commettendo gravissimi reati ambientali, rovinano la reputazione di tutta la categoria e creano un pensante danno di immagine ai loro stessi prodotti ortofrutticoli e a tutto il comparto della cosiddetta fascia trasformata. Ci dicono che è difficile controllare, monitorare costantemente, inchiodare i responsabili, sanzionarli e condannarli per i reati compiuti, ma se il fiume, la foce e la spiaggia dei Macconi sono diventati una incredibile discarica a cielo aperto è proprio perché le istituzioni del territorio circostante dicono che non si può fare nulla. Non posso credere che le autorità competenti alla vigilanza non se ne vogliano occupare seriamente, che le istituzioni locali facciano finta di non sapere, e di non aver visto, e che le amministrazioni comunali (tutte, di destra e di sinistra) succedutesi negli ultimi 40 anni abbiano permesso tutto questo indossando specialissimi paraocchi”.

L’Onorevole Campo si chiede anche come sia possibile che gli stessi residenti non siano stanchi e amareggiati dei crimini (non solo ambientali) compiuti nel loro fiume e nelle loro spiagge. “Qualche giorno fa – conclude l’esponente del M5S – abbiamo fatto un importante sopralluogo con il Nucleo Operativo Regionale del Comando Forestale, e finalmente sembra ci sia un autorevole organismo che vuole dare man forte alla nostra denuncia politica. In questa battaglia chiederò sostegno a tutti i sindaci interessati, ai consiglieri comunali, alle associazioni ambientaliste, ai colleghi deputati, al presidente Musumeci, agli assessori regionali competenti e, certamente, al nostro Ministro dell’Ambiente Generale Sergio Costa. Non sarà facile, ma ci metterò l’anima per Salvare il Dirillo e i Macconi”.

Comunicato Stampa

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