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Aeroporto di Comiso, il sindaco di Acate invia una nota ufficiale: “Serve un’azione immediata e condivisa”

Fidone scrive alle istituzioni per sollecitare il rilancio dello scalo

Acate, 28 maggio 2025 – Il sindaco di Acate, avv. Giovanni Francesco Fidone, ha inviato ieri una nota formale rivolta a tutti i soggetti istituzionali coinvolti nella gestione dell’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso. Al centro della comunicazione, la richiesta di un intervento urgente e coordinato per contrastare lo stato di abbandono in cui versa attualmente lo scalo ibleo.

“Un’infrastruttura strategica per il Sud Est siciliano”

Nel suo messaggio, Fidone ha sottolineato l’importanza dell’aeroporto come motore di sviluppo economico, sociale e culturale per l’intero Sud Est della Sicilia. Ha inoltre sollecitato l’attivazione di un piano industriale concreto, nuovi investimenti, una governance partecipata e il potenziamento delle rotte aeree.

Richiesta di chiarezza al Comune di Comiso

Il sindaco di Acate ha chiamato in causa anche il Comune di Comiso – socio della SAC, la società di gestione dell’aeroporto – chiedendo di chiarire ufficialmente la propria posizione sulle recenti scelte adottate in sede gestionale, invitando a un’assunzione di responsabilità trasparente e condivisa.

Assenza annunciata all’incontro del 30 maggio

Fidone ha inoltre comunicato che non potrà prendere parte all’incontro previsto per venerdì 30 maggio, di cui ha avuto notizia solo informalmente e per il quale, a 48 ore dall’appuntamento, non ha ricevuto alcuna convocazione ufficiale. A causa di impegni personali, la sua disponibilità slitterà al 4 giugno, ma ciò non gli ha impedito di esprimere con fermezza la propria posizione e di confermare piena apertura al confronto istituzionale nei giorni successivi.

“Un patrimonio da difendere uniti”

“L’aeroporto di Comiso – scrive Fidone – è un’opportunità irripetibile per il rilancio della nostra terra. Non possiamo permettere che venga sacrificato. È il momento di agire con responsabilità, unendo le forze e superando divisioni e tatticismi politici”.

Le proposte operative: dalla SAC all’Ars

Tra le iniziative indicate dal primo cittadino, figurano il dissenso formale da esprimere in sede di assemblea dei soci SAC e la promozione di audizioni istituzionali all’Assemblea Regionale Siciliana. “Se vogliamo davvero salvare lo scalo – conclude Fidone – politica, istituzioni e società civile devono muoversi all’unisono. Non esistono scorciatoie, ma solo un impegno comune e determinato potrà portare risultati concreti”.

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