
Il commento del deputato ragusano del Pd
“Sull’aeroporto di Comiso assistiamo al paradosso di sindaci del centrodestra che sostengono i governi regionali della loro area politica e che poi un bel giorno si alzano e si stracciano le vesti per la quasi chiusura dello scalo”. A dichiararlo è il deputato regionale del Partito Democratico Nello Dipasquale, che interviene duramente sulla recente mobilitazione di alcuni sindaci del territorio.
Dipasquale: “Disparità tra Comiso e Trapani evidente da anni”
“Da anni, come Pd e come opposizione all’Ars – prosegue Dipasquale – denunciamo l’assenza di una politica di rilancio per lo scalo di Comiso da parte dei governi regionali di centrodestra. È imbarazzante che solo ora alcuni primi cittadini si accorgano della situazione drammatica in cui versa l’aeroporto”.
Il parlamentare regionale evidenzia come “i fondi impegnati per Comiso siano stati pochi e tardivi, al punto da non poter salvare la stagione 2025”. L’accusa è chiara: “Negli ultimi otto anni la Regione ha puntato tutto sull’aeroporto di Trapani, lasciando indietro Comiso”.
Critiche alla gestione Musumeci-Schifani
Dipasquale non risparmia critiche ai governi Musumeci e Schifani, parlando di “totale assenza di una strategia complessiva per gli aeroporti minori”, pur trattandosi di infrastrutture fondamentali per una regione con forti criticità nei trasporti terrestri e un’esigenza di mobilità accentuata dal fattore insularità.
Unico equilibrio nel 2016 con Crocetta
“L’unico anno in cui Comiso ha ricevuto lo stesso trattamento economico di Trapani è stato il 2016, durante il governo Crocetta”, ricorda ancora Dipasquale. Inoltre, nel 2018 “il primo intervento per la progettazione dell’area cargo al Pio La Torre è stato possibile grazie a un mio emendamento”.
L’appello finale: “Si rivolgano ai loro referenti politici”
“Ora – conclude il deputato – i sindaci che gridano allo scandalo dovrebbero rivolgersi ai loro referenti regionali e chiedere conto delle scelte sbagliate degli ultimi anni. La loro protesta appare tardiva e poco credibile”.



