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Infermieri del 118 al tempo del Covid: sforzi grandi, ma stipendi inadeguati

Il consigliere Scuderi presenta una mozione in aula, a Vittoria

(15 febbraio 2022 – Infermieri 118 – Covid)

Il consigliere comunale di Vittoria, Giuseppe Scuderi ha presentato una mozione in aula per far sì che il civico consesso impegni l’Amministrazione comunale a farsi interprete, presso le autorità competenti (Regione siciliana, assessorato regionale alla Salute) nonché presso i deputati nazionali e regionali, dell’esigenza di assicurare agli infermieri del 118 una revisione al rialzo delle somme corrisposte al fine di gratificarne, quantomeno economicamente, gli sforzi e la professionalità. “E’ una revisione – spiega Scuderi, tra l’altro operatore del settore – che si porrebbe in linea con quanto già avvenuto per buona parte dei soggetti e delle professioni operanti nell’ambito dell’emergenza in altre realtà italiane ed europee”. “Il Servizio sanitario di emergenza urgenza (comunemente indicato servizio 118), gestito in Sicilia dalla Seus (Servizio emergenza urgenza Sicilia) e dagli operatori sanitari della Sues (Sistema urgenza emergenza sanitaria) – chiarisce Scuderi nel suo atto consiliare – ha da sempre un ruolo determinante per la sicurezza e l’assistenza dei cittadini. Il 118, nel corso degli anni, oltre ad operare nella fase di “allarme” nell’ambito della emergenza-urgenza, ha visto ampliare il campo di intervento anche ai servizi tempo dipendenti (tra questi, la rete dell’infarto e dello stroke), così definiti poiché prestati a pazienti che necessitano di un tempestivo e appropriato trattamento medico/chirurgico. Durante l’emergenza provocata dalla pandemia da Covid-19, il carico di lavoro si è notevolmente amplificato dovendo, gli operatori sanitari del 118, supportare l’assistenza, molto spesso non sufficientemente adeguata, offerta dai medici di famiglia, dalle Guardie mediche e dai Servizi territoriali delle aziende sanitarie impreparati ad affrontare un evento avverso di queste dimensioni. E’ stato ed è attualmente, quindi, compito del 118 – senza alcuna differenza fra ambulanze di categoria A (di soccorso, medicalizzate o con solo infermiere) e B (di trasporto, solo con autisti soccorritori) – soccorrere e trasportare (anche tra diverse provincie) i pazienti affetti da infezione da Covid-19”.

“E’ stato, ed è attualmente compito degli operatori sanitari del 118 – continua la nota – essere da supporto psicologico ai pazienti nell’affrontare una patologia complessa come quella del Covid-19. E’ altresì compito degli operatori sanitari del 118 intervenire in eventi straordinari come alluvioni, catastrofi e afferenti all’ordine pubblico nonché prestare assistenza ai frequenti sbarchi di cittadini extracomunitari. I referenti coordinatori di ciascuna postazione faticano a stilare i turni mensili di 118 poiché la cifra attuale appare non sufficientemente adeguata a gratificare gli enormi sforzi compiuti da ciascun infermiere di 118, il quale, molto spesso, al fine di assicurare la regolarità del servizio rinuncia a ferie e/o permessi e/o ai giorni di riposo. La cifra attuale, inoltre, soprattutto in ragione del momento storico e del sovraccarico di attività per fronteggiare la pandemia da Covid-19, appare inadeguata all’alta professionalità degli operatori e ai carichi di lavoro richiesti”.

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