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Vittoria zona rossa, chi sosterrà i lavoratori sfruttati e non regolarizzati?

La denuncia dell'Usb: "Tanti braccianti sfruttati non riceveranno aiuti"

«La zona rossa a Vittoria è a carico dei lavoratori». È l’incipit di una nota a firma del Coordinamento Lavoratori Agricoli dell’Usb di Ragusa, rappresentato da Michele Mililli, che mette in risalto la situazione dei lavoratori stranieri che operano tra Vittoria e Marina di Acate. «Manca la consapevolezza – dice Mililli, che chiede ai Commissari di farsi carico di questa situazione- che il comune di Vittoria non è abitato solo dai vittoriesi, ma anche da migliaia di lavoratori, lavoratrici e bambini che già vivono in condizioni estreme: questo lockdown non può che peggiorare le loro condizioni di vita. Ci riferiamo a tutti quei lavoratori (compresi i minorenni) che lavorano senza contratto e che quindi non potranno avere nessuna certificazione che gli permetta di raggiungere il luogo di lavoro, di tutti quei braccianti che vivono nel comune di Vittoria ma lavorano nei comuni limitrofi o viceversa. Già molti sono rimasti a “casa”. Nella prima fase della pandemia questi lavoratori non hanno avuto aiuti dal comune se non un buono spesa. Adesso neanche quello. Come si può pensare di chiudere tutto senza sostenere chi vive di un’economia informale, fatta di sfruttamento e di diritti negati? Non basta mettere in sicurezza il mercato ortofrutticolo o le aziende più grandi a fronte di migliaia di piccole aziende che non occupano regolarmente i lavoratori. In questo modo si costringono migliaia di lavoratori a dover infrangere la legge pur di poter sopravvivere».

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