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Attese sulle chiocciole agli imbarchi di Tremestieri: continua il calvario di autotrasportatori e conducenti professionali

LAAIS: “ Interminabili colonne di veicoli pesanti costrette ad attendere l’imbarco”

Nel silenzio dell’opinione pubblica, con la stagione turistica ormai già avviata, seppure a rilento, il calvario degli autotrasportatori e dei conducenti professionali prosegue.
E mentre da Roma si millantano infrastrutture e progetti utopici, a soffrire sono proprio coloro che, in periodo Covid, venivano chianati “Eroi”, per poi essere dimenticati da tutti.
“Non ci basta più niente!”, denuncia il Presidente della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, Tania Andreoli, “e siamo davvero pronti ad iniziative forti, che spostino il focus sulla nostra martoriata categoria. Denunciamo da settimane le attese sulle chiocciole agli imbarchi di Tremestieri, dove interminabili colonne di veicoli pesanti sono costrette ad attendere l’imbarco, con corsie preferenziali per i turisti.”
La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani denuncia come ciò causi interferenze nello svolgimento delle mansioni assegnate e violazioni al Codice della Strada, peraltro inasprito senza motivo dal Governo vigente, che penalizza onesti lavoratori piuttosto che criminali stradali che utilizzano la strada come sfogo alle loro frustrazioni.
“Pochi sanno che l’impegno giornaliero dell’autista”, spiega il Vice Presidente, Giuseppe Neri, “è di 15 ore e che con questi ritardi si riduce il tempo spendibile per raggiungere le piattaforme del Nord Italia, costringendolo spesso a ricorrere all’espediente della doppia scheda. Ormai questo lavoro è divenuto stressante e poco valorizzato, poi non lamentiamoci che non si trovano professionisti. Perché di bassa manovalanza ve ne è disponibile in grandi quantità, ma non certamente dicasi per autisti professionisti, quelli cresciuti con nonni e papà a lavare i camion la domenica mattina o a lucidare le fiammanti cromature!”

La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani ha avviato, proprio nei giorni scorsi, un importante dialogo con la Compagnia marittima statale Bluferries, la quale ha altresì espresso stupore per la mancanza di interazione con le associazioni di categoria.
“Piuttosto che a pensare al Ponte sullo Stretto, il Ministro Salvini dovrebbe occuparsi di potenziare porti ed infrastrutture esistenti”, concludono Andreoli e Neri, “perché il problema è infrastrutturale e, mentre i turisti utilizzano una volta sola le tratte sullo Stretto, noi siamo il core business delle Compagnie marittime e vorremmo più attenzioni e trattamenti dignitosi
Bluferries, a differenza di altri nomi noti, è l’unica Compagnia che ha ascoltato le nostre istanze e che attiverà sconti ai nostri Soci autotrasportatori e per noi è già una sinergia importante.”
Non si deve mai dimenticare che sul camion c’è un essere umano che viaggia in condizioni estreme, al fine di garantire all’intera collettività, benessere e comfort, di notte, di giorno, in estate, in inverno, quando gli altri festeggiano!

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