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Scicli, documenti Imu, Tari e Tasi alla rinfusa. L’assessore: “metteremo le mani nei conti degli evasori”

E’ la scena surreale apparsa nell’ultima seduta del consiglio comunale di Scicli affiorata alle cronache soprattutto per le dichiarazioni esplosive sul ‘pactum sceleris’ che avrebbe potuto evitare lo scioglimento

(28 febbraio 2020)

Le ricevute di spedizione degli accertamenti mostrate in aula, dentro uno scatolone aperto, buttati alla rinfusa e leggibili a chiunque avesse voluto, con il rischio anche che venisse dispersa la documentazione della discordia.

E’ la scena surreale apparsa nell’ultima seduta del consiglio comunale di Scicli affiorata alle cronache soprattutto per le dichiarazioni esplosive sul ‘pactum sceleris’ che avrebbe potuto evitare lo scioglimento.

Quella sena si è materializzata quando è stata discussa un’interrogazione a firma dei consiglieri di minoranza Marino e Giannone inerente agli avvisi di accertamento Imu, Tari e Tasi relativi agli omessi pagamenti del 2014. Come racconta Concetta Morana, consigliere del M5S, “l’assessore Mirabella sin da subito si è mostrato stizzito e poco propenso al confronto. Lo stesso assessore ha portato in aula le ricevute di spedizione degli accertamenti, dentro uno scatolone aperto, sbandierandoli ai quattro venti come fossero atti di ordinaria amministrazione e non trattandoli come atti coperti da segreto d’ufficio e regolamentati dalla legge sulla privacy. Ci chiediamo, perplessiosserva Morana e i consiglieri di minoranza Mario Marino, Enzo Giannone, Giorgio Vindigni, Licia Mirabella e Marianna Buscemachi abbia consegnato questi atti nelle mani dell’assessore permettendo che documenti così delicati uscissero dall’ufficio preposto col rischio di smarrirne qualcuno andando a complicare ulteriormente una situazione già abbastanza difficile. Le ricevute erano a disposizione di tutti, anche per quanti, presenti in aula, non avevano alcun titolo per potervi accedere. Una leggerezza da parte di chi non ha assolutamente chiara la distinzione fra attività politica ed attività gestionale e così facendo non tutela la privacy del singolo contribuente”.

“Ma l’apice della discussione – prosegue la nota – è stato raggiunto quando l’assessore ha testualmente dichiarato “A chi non paga metteremo le mani nei conti correnti bancari, ci sono 23 milioni di euro di tributi da incassare. In un momento economicamente così fragile – è l’opinione della minoranza consiliare – in cui la pressione fiscale influisce pesantemente sulle vite di tutti, sarebbe più opportuno parlare di fisco amico. Tributi al massimo e condizioni socio-economiche al minimo necessitano di un’attività di recupero che dialoghi in modo pacifico con il cittadino. Per arginare una incapacità diffusa di onorare gli impegni tributari non occorrono le azioni forti. Lo dimostra anche la nostra interrogazione rivolta al sindaco sulla Soget spa a cui ha risposto lo stesso assessore Mirabella. L’interrogazione era volta a conoscere se il capo settore finanze avesse annullato una nota contestata dal gruppo di opposizione all’epoca in cui l’attuale assessore Mirabella ne faceva parte. L’allora gruppo d’opposizione chiedeva di interrompere qualsivoglia forma di collaborazione con la Soget spa sia perché mancava un contratto in corso di validità, sia per le modalità ritenute “aggressive” con cui la società attuava la riscossione dei tributi. La dimostrazione è che l’aggressività non porta a nulla, qualunque sia il ruolo, più o meno istituzionale, ricoperto”.

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